RADAR
I videogiochi indie più interessanti di Gennaio 2026
Le vacanze natalizie sono ormai alle porte, ma il mercato videoludico non si ferma, e lo stesso vale per Radar. Dicembre è un mese tradizionalmente sonnacchioso a livello di uscite – soprattutto nella seconda parte – ma gennaio spesso recupera alla grande, con gli interessi. E sembra che succederà così anche nel 2026 in arrivo, tanto che Radar si adegua e per il mese entrante vi propone ben cinque giochi, anziché i soliti quattro, con una notevole differenziazione a livello di generi: puzzle game con un pizzico d’azione, metroidvania, GDR, e poi simulatori di arrampicata e investigativi. Insomma, ce c’è per tutti i gusti: quale modo migliore per aprire il 2026? A proposito: auguri di buon anno nuovo da me e da tutta la redazione di FinalRound, di cui – se volete – potete acquistare o regalare l’abbonamento per la versione cartacea! Grazie di cuore per il vostro supporto!
Accendete il vostro radar: si parte!
Sviluppatore: Wonderland Kazakiri inc.
Editore: Pocketpair Publishing
Quando e dove: 14 gennaio su PC, PlayStation 5 e Nintendo Switch
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Il mondo di gioco esiste solo nelle parti che stai guardando: ecco il “sistema di Schrödinger” creato da Kiyoshi Honda!
Nelle mie esplorazioni del padiglione di gamescom dedicato ai videogiochi indie, una mattina il mio interesse è stato attirato da una Steam Deck con sopra l’immagine di un omino – con in testa quella che sembrava essere una scatola di cartone – che guardava la Luna. I colori, tutti sfumature del verde, erano quelli del primo GameBoy. Mi sono avvicinata per giocare la demo di Cassette Boy e ho colto l’occasione per conoscere il suo creatore, Kiyoshi Honda. È stata un’esperienza eccezionale, tanto che Cassette Boy è entrato in scioltezza nella mia selezione dei migliori videogiochi indipendenti di gamescom 2025. “Mentre non la guardo, la Luna esiste davvero?”: questa domanda è il fulcro dell’esperienza di Cassette Boy, basata su ciò che Honda definisce “sistema di Schrödinger”. In pratica, quello che viene inquadrato è ciò che effettivamente esiste nel mondo di gioco. Per risolvere gli enigmi e sopravvivere alle battaglie, dobbiamo girare l’inquadratura nel modo giusto: ad esempio, il boss finale non esiste se riusciamo a far sì che risulti coperto dalle strutture dell’arena dall’angolazione corretta; inoltre, smettendo di inquadrare un interruttore che apre un cancello dopo averlo premuto, possiamo lasciare il cancello aperto, perché l’interruttore cessa, di fatto, di esistere. Kiyoshi Honda non ha un background formale da game designer: ha già creato altri videogiochi, ma di formazione è un grafico. Il suo gusto estetico si nota tutto giocando alla demo di Cassette Boy, disponibile gratuitamente su Steam. E l’opera di Honda non ha stupito solo me, dato che sarà pubblicata dalla divisione di publishing dei creatori della hit Palworld.
Sviluppatore: Douze Dixièmes
Editore: Focus Entertainment
Quando e dove: 20 gennaio su PC, PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch e Nintendo Switch 2
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Un metroidvania che sembra disegnato da Moebius e che cattura immediatamente grazie allo studio accurato dei suoi elementi metroidvania
Il piccolo studio francese Douze Dixièmes, con sede a Saint-Ouen, si è già distinto per le sue capacità artistiche, narrative e di design con l’ottimo Shady Part of Me, uscito nel 2020, che ha ottenuto un buon successo di pubblico e critica. Ora il team decide di puntare ancora più in alto e di cimentarsi con un genere frequentatissimo, anche in Europa e anche tra gli studi indipendenti (penso al recentissimo Constance): quello dei metroidvania. Come è lecito aspettarsi da Douze Dixièmes, la direzione artistica, basata su disegni e acquerelli fatti a mano – che certamente ricorderà il grande Moebius a chi conosce la produzione del grande fumettista francese – attira subito l’occhio di chi si avvicina la produzione. Quanto al gameplay, chi ha avuto occasione di provare in passato delle demo di MIO: Memories in Orbit sa che ci troviamo di fronte a un videogioco dai controlli reattivi, curato anche dal punto di vista ludico, e non soltanto artistico. L’ambientazione è prettamente sci-fi: MIO è un robot alle prese con l’esplorazione del Vascello, una tentacolare arca tecnologica alla deriva nello spazio, ormai invasa da macchine ostili. Le premesse sono molto simili a quelle di un maestoso metroidvania uscito lo scorso anno, e che purtroppo non ha ottenuto il successo che meritava: lo spettacolare Ultros. Esplorazione e combattimenti rispondono ai codici del genere, ma riescono a distinguersi per il dinamismo estremo del nostro robot, oltre che per la ricchezza narrativa e l’attenzione alla scrittura da parte del team. Al momento non è disponibile su Steam una demo di MIO: Memories in Orbit, ma potete recuperare online dei video gameplay per farvi una vostra idea.
Sviluppatore: Heavy Lunch Studio LLC
Editore: Heavy Lunch Studio LLC
Quando e dove: 22 gennaio su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Un eremita e il suo maialino da tartufi devono risolvere una cospirazione turbocapitalista a colpi di... funghi!
La ricerca dei tartufi è un mestiere nobile e antichissimo che per secoli ha visto come co-protagonisti due esseri viventi: gli uomini e i maiali. Fin dai tempi dell’Impero Romano, il fiuto infallibile delle scrofe ha permesso all’essere umano di godere di uno dei piaceri più illustri (ed enigmatici) che è possibile mettere in tavola. Sì, perché i tartufi non si possono coltivare: si possono soltanto trovare. In Italia l’impiego delle scrofe per cercare tartufi è proibito per legge dal 1985 – ora il testimone è passato ai cani – ma in Hermit and Pig questo divieto naturalmente non vale! Questo RPG evidentemente ispirato agli esponenti più bizzarri del genere (Earthbound su tutti) vede come protagonisti un eremita e il suo maialino da tartufi. I due vivono in pace nel bosco e non amano avere a che fare con gli esseri umani che abitano al di fuori del loro territorio, ma dopo l’incontro con una ragazza preoccupata decidono di indagare su una sinistra trama turbo-capitalista che rischia di riguardarli da vicino. I combattimenti a turni sono un incrocio folle tra Pokémon e Earthbound, con mosse da utilizzare premendo una sequenza di tasti, prestando attenzione alle debolezze dei nemici (tra cui si annovera una considerevole quantità di scarafaggi). L’inquadratura è dall’alto verso il basso e l’esplorazione ci vede impegnati a raccogliere funghi (!) dotati di vari poteri, da utilizzare fuori e dentro le battaglie per incrementare le nostre statistiche, curarci e ottenere bizzarri effetti di stato. La demo di Hermit and Pig disponibile su Steam è talmente folle che la metà basta. Seguo questo progetto da anni e non vedo l’ora di mettere le mani sul prodotto finito, perché non ne ho mai abbastanza di andare a funghi... Anche nei videogiochi!
Sviluppatore: The Game Bakers
Editore: The Game Bakers
Quando e dove: 29 gennaio su PC e PlayStation 5
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Aava ha deciso di tentare un’arrampicata impossibile. Sta a noi evitare che si sfracelli mentre tenta l’impresa più grande della sua vita
Il Monte Kami non le manda certo a dire. La prima volta che mi sono cimentata con la demo di Cairn ho preso una quantità infinita di schiaffi. Solo che “schiaffi” qui va tradotto come “cadute rovinose giù dal fianco di una montagna”. I creatori di Furi e Haven hanno deciso di spingere forte sul pedale della simulazione per tentare di ricreare le sensazioni uniche che si provano andando a fare arrampicata in alta montagna. Aava, la protagonista di Cairn, si prepara per l’impresa di una vita: la scalata del Monte Kami, la cui cima non è mai stata conquistata da un essere umano. Nessun percorso prestabilito: sta al pensiero strategico del giocatore il compito di individuare la strada migliore per affrontare ogni parete di questa montagna maledetta. È necessario anche gestire lo spazio nello zaino di Aava, naturalmente limitato, come in ogni survival che si rispetti. Più chiodi, o più cibo? O magari più bende, visto che scalare una montagna è spesso un affare sanguinoso? L’attitudine simulativa di Cairn raggiunge vette inesplorate quando si tratta di controllare i movimenti di Aava; braccia e gambe vanno mosse singolarmente, una per volta, e poggiarsi sul sasso sbagliato può significare una morte precoce per la nostra coraggiosa scalatrice. Ma quel che colpisce di più di Cairn è l’atmosfera, che si fa sempre più silenziosa e rarefatta man mano che ci si avvicina alla cima. E il viaggio, nella demo, è appena iniziato. Vi consiglio di tutto cuore di provare Cairn, anche se magari sulla carta sembra non fare per voi. È una di quelle idee davvero uniche che è importante avere all’interno del medium videoludico.
Sviluppatore: inkle Ltd
Editore: inkle Ltd
Quando e dove: 21 gennaio su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Dai maestri britannici della narrazione videoludica, un investigativo sui misteri di Bletchley Park
Un po’ di anni fa, Jon Ingold, co-fondatore dello studio britannico inkle, venne chiamato a collaborare alla creazione di The Imitation Game, film dedicato alla vita del matematico Alan Turing e, in particolare, alla storia di come lui e un gruppo di brillanti scienziati e scienziate nella tenuta di Bletchley Park riuscirono a rompere il codice della macchina Enigma, sistema sofisticato con cui i tedeschi crittavano i loro messaggi segreti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Fu un’impresa chiave nella vittoria degli Alleati contro il regime nazista. E ora il team guidato da Ingold sta per pubblicare un videogioco investigativo dedicato proprio agli eventi di Bletchley Park. TR-49 è circondato da un fitto mistero, e le sue premesse sono a dir poco fuori dal comune. Jon Ingold, infatti, aveva un pro-zio (realmente esistito!) di mestiere matematico. Alcuni oggetti ritrovati nel suo attico dopo la sua morte e degli indizi sulla sua (enigmatica) vita professionale suggeriscono che lui facesse parte del team di Alan Turing a Bletchley Park. Il lavoro di questi grandi professionisti fu coperto dal segreto di Stato, e le loro identità sono ancora oggi in parte non note. Si parte da qui per la creazione di un videogioco investigativo che esplorerà proprio i misteri di Bletchley Park, e di cui, se volete, potete giocare il prototipo. In un mondo di attesa spasmodica verso mastodontiche produzioni tripla A che stentano sempre di più a vedere la luce, è splendido constatare come le metodologie produttive snelle ed efficienti di team come inkle riescano a garantire corti tempi di produzione. Se avete una vaga sensazione di déja-vu e vi sembra di avermi sentita parlare di inkle molto di recente, è perché l’ultimo gioco dello studio, l’eccellente Expelled!, è uscito nel marzo di quest’anno (!).
Pubblicato il: 24/12/2025
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