PC GAMING SHOW 2025
SUMMER EDITION
Ed eccoci a parlare del PC Gaming Show, con i suoi settanta (!) videogiochi mostrati e due ore di durata (!!). È ufficiale, signore e signori: questa Summer Game Fest è una vera e propria overdose di trailer. E di demo: mai così tante come quest’anno. Contando anche che con il PC Gaming Show si chiude la rassegna estiva capitanata da Geoff Keighley, è vero, ma a poche ore di distanza si è aperto Steam Next Fest. Insomma, c’è davvero tanto da vedere, ma anche da giocare in prima persona – e senza la necessità di spendere un euro, ricordiamolo.
Come il resto delle conferenze, anche il PC Gaming Show di quest’anno ha testimoniato una grande vitalità, riportando alla ribalta progetti di cui non sentivamo parlare da un po’, e che magari avevamo subito dei rinvii (tra cui Demonschool, vittima della maledizione di Radar qualche tempo fa) e produzioni provenienti da creativi celebri (penso a Mewgenics, il surreale GDR di allevamento di gatti proveniente dalla mente di Edmund McMillen, co-creatore di The Binding of Isaac), oltre a una infinita pletora di videogiochi che già tenevo d’occhio e alcune nuove world premiere davvero interessante. Benissimo nel complesso.
Vi racconto cosa mi ha colpito di più.
Ra-ta-ta-ta-taaaa-taaaaa-ra-ta-ta-taaaaaa! Ho le canzoncine di Ratatan ficcate nelle orecchie da quando ho visto il suo trailer in diretta durante il Day of the Devs. Non ero a conoscenza di questo progetto in cui è coinvolto il creatore della storica serie Patapon, Hiroyuki Kotani. In effetti, si tratta di un vero e proprio seguito spirituale di quelli che furono tre dei giochi più amati dell’era PSP, che di bizzarre e allegre follie ne ha ospitate a bizzeffe: ripenso con grande affetto, oltre a Patapon, anche a LocoRoco. E sembra che io non sia la sola ad aver amato giochi del genere, perché Ratatan ha raggiunto il suo obiettivo di finanziamento su Kickstarter in nemmeno un’ora, e in occasione del Summer Game Fest ha superato le 200.000 wishlist su Steam: un traguardo incredibile.
Se proprio non riuscite a resistere, sappiate che l’accesso anticipato inizierà il 25 luglio, e di certo il publisher Game Source Entertainment crede molto nel progetto, visto e considerato che non solo è stato mostrato nel corso del Day of the Devs (cui si accede gratuitamente e su selezione), ma anche durante il Future Games Show e, per l’appunto, nel PC Gaming Show. Ratatan è un gioco d’azione ritmico con modalità online cooperativa fino a quattro giocatori, capace di ospitare oltre cento personaggi nella nostra squadra per combattere in mischia. La colonna sonora si preannuncia assolutamente spettacolare. Una curiosità: proprio in questi giorni la famosissima cantante Patty Pravo ha pubblicato un nuovo singolo, e indovinate come si chiama? Ratatan. Coincidenze? Io non credo.
Un buon trailer riesce a coinvolgere non soltanto la vista e l’immaginario dello spettatore – e potenziale giocatore – ma anche l’udito. Ratatan, lo abbiamo visto, lo fa alla perfezione, ma non è stato da meno All Systems Dance. “L’automazione non è la soluzione. Il ballo è la chiave per la rivoluzione!”, si legge sulla pagina Steam del gioco, che entrerà in fase di accesso anticipato il prossimo 20 agosto. Ci troviamo dinanzi a un altro gioco d’azione e avventura ritmico ambientato in una distopia corporativista, in cui dovremo liberare i cittadini da una società ossessionata dai consumi grazie al potere della danza.
Niente combattimenti per mandare in tilt i robot che stanno controllando ogni aspetto della vita degli abitanti di Port Tomorrow: la protagonista utilizzerà tutte le sue mosse di danza più scatenate per mandare in pappa tutti i loro circuiti e distruggere l’incubo ipercapitalista che sta strozzando la città. La progressione è segnata proprio dall’apprendimento di nuove mosse e dalla creazione di combo di ballo. “La rivoluzione non sarà coreografata”: da Mighty Yell Studios sanno sicuramente come creare concept di gioco originali e potenzialmente efficaci, accompagnati da slogan clamorosi. E le musiche sono assolutamente incredibili. Ah, non solo: il gruppo di rivoluzionari a cui apparteniamo si chiama Il Movimento. Perché si balla, capito? Basta, devo rassegnarmi a non poter giocare All Systems Dance oggi. Non so se ce la farò a sopravvivere fino al 20 agosto...
Di tutti i giochi visti nel corso del PC Gaming Show, Mandrake è stato probabilmente quello che mi ha stregato maggiormente a livello visivo. E ne apprezzo anche i temi, perché si parla di magia e di orticoltura, un connubio che ho già apprezzato (anche se da un’altra angolazione, e con un gameplay diverso) nell’eccellente Strange Horticulture. Qui ci troviamo dalle parti di un GDR dark fantasy con un forte focus sulla storia e una convincente simulazione di agricoltura, perché in Mandrake tutto parte dalle piante che coltiveremo nei terreni circostanti al castello abbandonato di famiglia. Chi non ha un castello abbandonato di famiglia, d’altronde...
Mandrake è ispirato alla storia e al folklore britannici, con i suoi spiriti, leggende e misteri. Tra i nostri compagni d’avventura troveremo gli abitanti del villaggio di Chandley: abbiamo già conosciuto Gideon, cacciatore capace di scendere a patti con gli esseri magici che dominano i boschi, Tamsyn, una ragazza venuta dal mare, chiamata in continuazione da voci che provengono dagli abissi, ma anche Nessa, fabbro con un passato oscuro. Basta dare uno sguardo veloce al trailer per capire che il team anglo-irlandese di Failbetter Games sta lavorando a qualcosa di molto, molto speciale. Al momento non sono disponibili demo, ma gli sviluppatori hanno reso noto che sarà possibile accedere a delle sessioni di playtesting in futuro. Mandrake è entrato a pieno diritto in cima al mio personalissimo radar: dategli un’occhiata e non ve ne pentirete.
Qui, invece, non c’è da aspettare nemmeno un secondo, perché Berserk or Die è stato pubblicato proprio nel corso del PC Gaming Show. Inutile nasconderlo: il videogioco di Nao Games si è fatto notare non soltanto per la sua azione frenetica e la sua pixel art grezza il giusto, ma anche per il pesantissimo nome di Luca Galante (in arte poncle) qui in qualità di publisher. E se il creatore della hit planetaria Vampire Survivors ha visto del potenziale in Berserk or Die, chi siamo noi per dire il contrario? La particolarità di Berserk or Die sta, innanzitutto, nel suo sistema di controllo, evidenziato a dovere anche nel trailer: per sconfiggere i nemici che compaiono a destra e a sinistra del protagonista, bisogna pestare durissimo la tastiera a suon di manate – ma, come chiarito dalla pagina Steam del gioco, è possibile godersi Berserk or Die anche con un controller, specie se ci tenete alla salute della vostra povera tastiera.
Per colpire più nemici in una volta, è necessario premere più tasti contemporaneamente: di qui l’importanza di tirare manate il più possibile ampie. Proprio come in Vampire Survivors, all’inizio di ogni partita è possibile scegliere tra vari personaggi, con armi differenziate tra loro: spade, katana, asce, bastoni, e così via. Alla fine di ogni giornata, sarà possibile acquistare cure e potenziamenti presso un mercante, un po’ come visto negli spazi in cui è articolato il castello di Dead Cells. Inizierò a giocare Berserk or Die non appena finirò di scrivere questo articolo: se vi va di provarlo, sappiate che è in vendita su Steam al prezzo budget di 3.99 euro. Vi terremo aggiornati.
Anche le zone di campagna più tranquille nascondono i loro segreti. Era vero perfino in Stardew Valley, che in superficie sembrava un simulatore di fattoria tranquillo e sereno. Ma Grave Season porta questo concetto all’ennesima potenza, anche perché il passato del protagonista è stato tutt’altro che felice. Dopo essere scappato dal carcere, si ritrova ad Ashenridge, una pittoresca cittadina di campagna che ben presto rivela la sua vera natura. Sì, perché tra una sessione di orticoltura e l’altra diventa evidente che qualcosa non va: in città inizia a verificarsi una catena di omicidi e sorge il sospetto che all’opera ci sia un serial killer. Di più – un serial killer sovrannaturale.
Rispetto a titoli come Stardew Valley – che prendo a riferimento in quanto sicuramente molto noto tra tutti noi – la spinta narrativa appare molto più forte, e i toni del racconto sono decisamente adulti. Oltre al filone agricolo c’è anche quello investigativo, con eventi che cambiano a seconda degli abitanti con cui decideremo di fare amicizia o magari avere una relazione sentimentale. Grave Seasons è in pixel art con visuale isometrica, mentre i ritratti dei personaggi sono disegnati a mano: si tratta di un connubio molto efficace, almeno in base a quanto visto nei trailer mandati in onda nel corso del PC Gaming Show e, ancor prima, durante il Women-Led Games: Summer Game Fest Edition. Grave Seasons arriverà nel 2026 su Steam.
Siamo al secondo titolo di questa rassegna che coinvolge sviluppatori ospitati nel secondo volume di Pixel, che potete preordinare qui. Dopo Luca Galante in veste di publisher di Berserk or Die, in Mewgenics ritroviamo il genio crudele e senza compromessi di Edmund McMillen, co-creatore di quell’incubo tormentato che è The Binding of Isaac. McMillen ha qui unito le forze con Tyler Glaiel per dare vita a ciò che hanno definito “an endless Cat Breeding RPG”, più o meno traducibile come “un gioco di ruolo di allevamento di gatti senza fine”. E sapete bene che qui nel team siamo tutti gattari, quindi... Il trailer di Mewgenics era certamente di quelli che danno nell’occhio, con una anziana signora che descrive in maniera puntuale ed esilarante tutte le assurde patologie che affliggono il suo gatto: dalla rabbia al collo rotto, passando per l’avvenuta rimozione della sua anima da parte di un demone (!).
“Ha anche preso un paio di colpi di doppietta in faccia”, precisa la signora. In questo roguelite felino dovremo costruire un team di mici senza scrupoli e raccogliere mutazioni lungo il nostro percorso, utilizzandole una volta tornati a casa per allevare nuovi esponenti della nostra squadra e perpetuare così un lignaggio di gattacci sempre più agguerriti (e bizzarri). E durante il PC Gaming Show è stata svelata la data d’uscita: il 10 febbraio 2026. Di certo McMillen e Glaiel stanno cucinando qualcosa di grandioso: lo si capisce subito guardando il trailer. Non vedo l’ora di poter costruire la mia sgangherata armata felina. E voi?
Era dal dicembre 2023 che aspettavo di rivedere quel gigantesco poliziotto che si staglia sopra la città. Militsioner fu svelato nel corso del Day of the Devs: 2023 The Game Awards Edition, e fu una rivelazione tutti coloro che credono nel videogioco come spazio di sperimentazione. Non a caso, gli organizzatori del Day of the Devs decisero di aprire lo show proprio con un lungo trailer del videogioco in sviluppo da parte del team russo TALLBOYS, all’epoca ancora privo di un publisher. Oggi sappiamo che quest’ultimo ruolo è stato assunto da CRITICAL REFLEX – ed è un nome che dovrebbe farvi venire qualcosa in mente: sono gli stessi di Mouthwashing.
Il nostro obiettivo nel gioco sarà quello di scappare da Militsioner, un poliziotto colossale che con il suo sguardo domina una cittadina. Per farlo, bisogna raggiungere la stazione ferroviaria senza farsi scoprire. Militsioner è un simulatore immersivo in cui bisogna guardarsi intorno, raccogliere oggetti e sì, anche conversare con il Militsioner se si viene scoperti. Magari può funzionare lodarlo (“Che stile che hai, Militsioner!”) o tentare di corromperlo con qualche ninnolo di suo gradimento. Ma anche il poliziotto ha le sue risorse: in base all’ultimo aggiornamento sullo sviluppo pubblicato dal team, sappiamo che Militsioner è dotato di tasche in cui può raccogliere oggetti di vario tipo – e, se ci sentiamo molto, ma molto coraggiosi, potremmo anche decidere di rubarglieli. Militsioner è originale, inquietante, surreale. Non vedo l’ora che venga fissata una data per la sua uscita.
Pubblicato il: 16/06/2025
Il tuo supporto serve per fare in modo che il sito resti senza pubblicità e garantisca un compenso etico ai collaboratori
FinalRound.it © 2022
RoundTwo S.r.l. Partita Iva: 03905980128