MINI MINI
Giocare nella crisi climatica
GOLF GOLF
Nel 2024, l’Europa decide di statalizzare una serie di grandi industrie per tentare di contrastare la crisi climatica con la geoingegneria. Nel 2046, nonostante gli sforzi, a causa dello scioglimento dei ghiacciai si forma un nuovo oceano, chiamato Greater Baltic Ocean. Nel 2063, sul pianeta Terra viene rintracciata una anomalia spazio-temporale, e una stazione spaziale viene posizionata a orbitare sul punto esatto per studiarla.
Niente male come premesse per un videogioco che si chiama Mini Mini Golf Golf, no?
L’incrocio di spade tra crisi climatica e golf non è nuovo. Era già stato messo in campo da Demagog Studio nel 2018 con Golf Club: Nostalgia (inizialmente pubblicato con il nome di Golf Club: Wasteland), giusto per fare un nome piuttosto noto. La Terra era stata trasformata in un enorme campo da golf per i ricchi terrestri trasferitisi su Marte a causa delle condizioni climatiche del pianeta, ormai incompatibili con la vita. E se come simulatore di golf Golf Club: Nostalgia lasciava molto a desiderare – ma una simulazione accurata non era il suo obiettivo – resta difficile ancora oggi pensare a un incontro più grottesco e azzeccato: quello tra una mazza da golf, una pallina bianca e lo sporco cemento dei palazzi in rovina che si stagliano contro il cielo plumbeo del pianeta abbandonato.
Come al solito, le storie di fantascienza – videoludica e non – raccontano mondi ben più vicini al nostro di quanto potremmo pensare. La crisi climatica è un problema concreto. Di più, è una tragedia. Mentre scrivo la recensione di questo prodotto tecnologico, Los Angeles brucia ancora. Il rogo di Palisades è contenuto solo all’11% e le news di stanotte dicono che si sta spostando verso l’entroterra. I cittadini più benestanti assoldano compagnie private di vigili del fuoco per tentare di salvare le loro ville da milioni di dollari, come riportato dal New York Times. In altre parole, come spesso accade, il contesto in cui arriva un testo (in questo caso, un videogioco) è molto più interessante del testo stesso – senza nulla togliere a un’opera d’avanguardia come Mini Mini Golf Golf.
Si inizia a giocare seguendo le indicazioni di Zoe, l’intelligenza artificiale responsabile delle attività della stazione orbitale. Il primo compito è quello di rintracciare delle trasmissioni in onde ultracorte su vecchi televisori a tubo catodico nel momento temporale che stiamo studiando. Scopriamo così che la decisione di statalizzare le industrie è nata dall’evidente contrasto tra i principi del libero mercato e la difesa delle libertà personali, minacciate dalla crisi climatica. La scelta dell’Unione Europea è stata quella di tutelare le seconde, avviando un programma di installazione di stazioni tettoniche per tentare di invertire la marcata tendenza verso il riscaldamento globale. Quel progetto, però, è fallito due anni prima.
Secondo gli sviluppatori, “Mini Mini Golf Golf è una miscela unica di mistero, fantascienza e narrazione sperimentale; un collegamento con un’entità futura e queer; una scintilla di resistenza in un futuro distopico”. Aggiungerei che è un videogioco che tenta di unire passato, presente e futuro tramite la tecnologia. L’utilizzo delle onde radio non è casuale. Già Oxenfree, nel 2016, le rendeva protagoniste assolute del mondo di gioco e anche del gioco come prodotto tecnologico, connettendo i processi ludici con la materialità digitale dell’oggetto ludico. Nel 1983, Jacques Derrida scrive che gli spettri sono una parte del futuro. L’idea sarà formalizzata dal filosofo dieci anni dopo e avrà un impatto fortissimo nelle analisi politologiche, storiche e dei prodotti culturali: da Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale (1993) partirà un filo rosso raccolto, tra gli altri, da Mark Fisher, traghettatore del concetto di “hauntologia” (parola usata solo tre volte da Derrida in tutto Spettri di Marx) fino ai nostri giorni.
Mini Mini Golf Golf è un videogioco fondato sull’interferenza, sulle presenze spettrali, sui suoni crepitanti delle radio, sulla distorsione temporale – l’humus in cui l’hauntologia stessa si manifesta. “To haunt” vuol dire “possedere”; e allora l’hauntologia è lo studio di come l’essere è posseduto (meglio ancora: tormentato) dal passato, che condiziona il presente e continua a scrivere il futuro. Come diceva Derrida: gli spettri sono parte del futuro.
Se il tempo diventa permeabile, se il futuro in una certa misura è già scritto, allora anche l’oggetto-videogioco deve essere necessariamente perturbato da questa influenza. Per questo Mini Mini Golf Golf si fa portatore di una vera e propria arte dell’intrusione: i due schermi televisivi dialogano continuamente tra loro, con gli stralci di trasmissioni televisive di quello di sinistra che forniscono indizi per riuscire a dialogare con l’entità che si manifesta nello schermo di destra. E lo fa su campi di minigolf. Solo che il campo è in realtà una griglia che rappresenta una porzione bidimensionale dello spazio, turbato da curvature geodetiche che lo piegano, lo deformano, come se una palla pesantissima e invisibile fosse poggiata su un morbido piano di gomma. “Capisco che tutto questo deve confonderti parecchio”, leggiamo. Ed ecco che comprendiamo che c’è un’entità invisibile che parla con noi con scritte che compaiono sullo schermo mentre giochiamo a minigolf (!).
Come in Golf Club: Nostalgia, non aspettatevi un’esperienza golfistica di pregio. Più e più volte mi sono ritrovata bloccata a lungo dinanzi alle richieste bizzarre del gioco: manda la pallina in buca soltanto al quinto colpo; colpisci le pale del mulino dieci volte; e così via. Nel mentre, il tutto era reso incredibilmente complesso dalla difficoltà nel dosare la forza del colpo (lo si fa tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinando il mouse stesso e poi rilasciando la pressione sul tasto) e dalla scarsa leggibilità del processo, dei rimbalzi sui muri del percorso, delle pendenze. Ma questo non è un gioco di minigolf, o almeno, non è il gioco di minigolf che ti aspetteresti.
Mini Mini Golf Golf è un’esperienza interattiva che tenta di causare risonanze impreviste per tentare di cambiare il futuro. Durante lo sviluppo, i membri di Three More Years hanno curato anche una serie YouTube in sei episodi, chiamata Mini Mini Talk Talk: un commentario al videogioco come veicolo di meraviglia, strumento di disobbedienza, “punto di salvataggio delle emozioni” e “tunnel socio-temporale”. “I videogiochi sono tunnel nel passato, nel futuro e nelle vite di altre persone”, afferma Friedrich Kirscher. “Sono capaci di estendere l’immaginazione oltre lo schermo”. Quanto alla tecnologia, per Kirscher si tratta di “un condotto spazio-temporale che connette passato, presente e futuro”. Una curvatura spazio-temporale che deforma il tessuto della realtà e mette in contatto momenti, situazioni, persone anche diversissime tra loro.
Kirscher racconta un’esperienza comune a tanti di noi. Si mette sotto le coperte, davanti alla telecamera, e con aria complice parla di come, a undici anni, era troppo eccitato dalla scoperta del mondo per mettersi a dormire la sera. Questa sensazione è ancora alla nostra portata nel mondo dei videogiochi, infestato da schermi e prodotti che si ripetono sempre uguali a loro stessi, ma al contempo impreziosito da opere originali e attuali, non perfette (e chi se ne importa della perfezione), come Mini Mini Golf Golf.
Raccontare questi mondi sarà sempre uno sforzo necessario.
Pubblicato il: 23/01/2025
Provato su: PC Windows
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