Tutti gli indie italiani alla Milan Games Week & Cartoomics 2025

Un sabato intero. È grosso modo il tempo che mi è servito per provare tutti i videogiochi italiani presenti alla Milan Games Week & Cartoomics 2025. A voler essere proprio precisi, ne ho giocati un paio anche il venerdì e la domenica, ma è stato il sabato il giorno che ho dedicato quasi interamente ai videogiochi indie. Ce n’erano anche un paio realizzati da team esteri, ma visto che la stragrande maggioranza era realizzata da sviluppatori italiani ho deciso di soffermarmi su di loro, all’interno di questo articolo.

Apriamo le danze con uno dei primi videogiochi che ho provato. Il team Five Little Crows ha portato una demo del suo Nothing is Known - the innocents, un’avventura investigativa in cui bisogna scoprire cosa è successo a una bimba scomparsa. Il gioco è ambientato nel sud Italia, anche se non ci sono riferimenti a specifiche regioni o città. Nella demo, oltre alle classiche risposte multiple, si sono viste un paio di conversazioni in cui bisogna sfruttare un approccio empatico per “allinearsi” allo stato d’animo del proprio interlocutore, arrivando così a renderlo più ragionevole. La meccanica è rappresentata da due linee ondulate che possono sovrapporsi o allontanarsi in base alle risposte, facendo man mano intuire cosa ci porta più in contatto con l’interlocutore. In controtendenza con tanti altri team indie, Five Little Crows ha deciso di doppiare il videogioco interamente in italiano. Lo stile grafico ha catturato l’attenzione di più di un passante e – se ben gestita – la conversazione empatica può aggiungere un tocco in più a una formula consolidata. Per il resto, ci sarà da attendere per vedere come si svilupperà la storia e quale sarà il mistero da svelare, visto che in un videogioco del genere sono elementi fondamentali. Non ci sono ancora demo online ma potete metterlo in wishlist su Steam.

Sempre restando sul fronte narrativo, a un’altra postazione c’era Project ReMind di Red Hog Studio. Questa volta siamo davanti a un gioco in prima persona, in cui bisogna risolvere una serie di enigmi per scoprire il mistero alla base dell’avventura. Il personaggio che controlliamo ha perso la memoria. I frammenti del passato che man mano vediamo potrebbero essere i suoi ricordi, o forse no. Ma soprattutto, la domanda che Project ReMind sembra porci è: siamo proprio sicuri che sia un bene, ritrovare quella memoria perduta? Project ReMind è un videogioco con alte ambizioni, che mira a inserirsi in una nicchia dove sono emerse – nel corso degli anni – tante eccellenze videoludiche, con prodotti riflessivi e narrativi con puzzle ambientali. Se è il genere di esperienza che fa per voi, segnalo che su Steam è possibile richiedere l’accesso per il playtest.

Anche Imperfection di Runaways Studio è tutto in prima persona e trasmette vibes che ricordano nomi illustri, andando tuttavia in una direzione diversa rispetto al titolo precedente. Una direzione che strizza l’occhio a Bioshock. In Imperfection ci troviamo davanti a una misteriosa società futura, su un’enorme astronave, in cui c’è un rito di passaggio che dovrebbe condurre gli individui verso la perfezione. Ma presumibilmente da questa premessa narrativa si svilupperanno una serie di eventi, che andranno a mostrare cos’altro si nasconde in questo luogo futuristico. L’imperfezione del titolo sarà forse ciò di cui bisognerà scoprire il valore? Oltre a questo, una caratteristica di Imperfection che potrebbe offrire sviluppi curiosi è la gestione delle risorse, basata sul sangue, che viene utilizzato per combattere e che deve essere sottratto ai nemici sconfitti. Per aggiornamenti su Imperfection potete tenere d’occhio il sito del team.

C’è chi cerca la perfezione e chi vuole “semplicemente” adattarsi al meglio evolvendosi. Ci spostiamo quindi su Evolvania di Elan Manuguerra e IV Productions. Questa volta, il nostro protagonista è un piccolo occhio con due gambe, che zampetta di qua e di là all’interno del corpo di una creatura colossale. Come succede in tantissimi metroidvania, inizialmente gran parte delle strade ci sono precluse e diventano esplorabili man mano che si sbloccano nuovi poteri. In questo caso, sono parti del corpo che vanno ad aggiungersi al piccolo monocolo, trasformandolo in una creatura sempre più strana ma anche sempre più potente. Evolvania è stato interamente disegnato a mano e questo è sicuramente un elemento da sottolineare, così come il fatto che il gioco definitivo includerà anche un editor di livelli. Al momento potete provare una demo del gioco su Steam. 

Se Evolvania esplora i rapporti tra il grande e il piccolo mettendoci nel corpo di un mostro gigante, c’è chi ha deciso di indagare ancor più il microcosmo, portandoci direttamente nel mondo subatomico. Ci spostiamo allora su MassEve del team Revera, un twin-stick shooter con approccio roguelike che ci mette nei panni di un neutrino combattente. Il mondo quantico è in subbuglio e spetta a noi riportare l’ordine, combattendo con una serie di armi e strumenti ispirati ai principi della fisica quantistica. Nella demo giocata non c’era ancora questo ventaglio di risorse sfruttabili, ma si vede già come abbiano voluto tematizzare le meccaniche. Per esempio, il protagonista perde progressivamente vita visto che sta “decadendo” e bisogna sconfiggere velocemente gli avversari per recuperarla. Anche di MassEve è già presente una demo su Steam.

Anche in Gig Crawler di Slimy Studio bisogna andare di corsa. In questo cooperativo fino a quattro giocatori bisogna infatti completare il prima possibile le missioni che ci vengono assegnate, superando livelli generati proceduralmente. I freelancer che accettano questi incarichi si muovono in un mondo di diavoli capitalisti. Qualcuno potrebbe anche dire che sia un’ottima descrizione anche del nostro, di mondo, ma in Gig Crawler sono dei veri diavoli dell’inferno quelli che hanno scoperto profitto, multinazionali e – perché no – un po’ di product placement che in questi casi ci sta sempre bene. Anche perché aiuta a tematizzare alcune opzioni di customizzazione dei personaggi che altrimenti risulterebbero alquanto strane. La demo presente in fiera offriva un assaggio di quella che sarà la frenesia dei combattimenti. Resta la curiosità su quanto sarà ampia la personalizzazione di questi freelancer e delle loro abilità, visto che la pagina Steam parla di un “Soul Modder” che dovrebbe offrire un grande ventaglio di opzioni. Vedremo in futuro come svilupperanno il tutto, nel frattempo potete mettere Gig Crawler in wishlist.

E se invece di un party volete un intero esercito potete lanciare uno sguardo a Hear My Cult di Frogtrain, un action RPG ispirato al negromante di Diablo II e alla sua armata di minions, ma con un maggior controllo sulle creature evocate. Giochiamo nei panni di un Caller, un mago capace di condurre in battaglia le mostruose legioni degli Antichi Dei. Di base, la modalità di gioco e la visuale ricordano le avventure alla Diablo, ma sarà anche possibile attivare una modalità strategica, più vicina a quella degli RTS, nei momenti in cui è necessaria una visione d’insieme del campo di battaglia. Le creature evocabili sono legate a sei elementi (Fuoco, Acqua, Rovina, Vita, Terra e Tempesta) ed è possibile scegliere quali combinazioni di truppe portare in battaglia. Il gioco ha ancora davanti a sé un lungo sviluppo ma le premesse sicuramente interessanti. Oltre a Diablo II (nominato dal suo sviluppatore), mi ha ricordato Sacrifice di Shiny Entertainment, un videogioco non molto noto ma che aveva un approccio ibrido molto curioso, in cui si controllavano separatamente uno stregone e il suo esercito di creature. Per inciso, vi consiglio di recuperare anche Sacrifice se vi incuriosisce. E nel frattempo potete mettere Hear My Cult in wishlist.

Se vi piace l’idea di guidare un esercito, date un occhio anche a Rising Army di Arkbits, un gioco strategico/simulativo in cui bisogna addestrare e mandare in battaglia un esercito, con un’attenzione superiore al solito ai singoli individui che andranno a comporlo. Le truppe avranno infatti caratteristiche ed esigenze uniche. Ma è bene non affezionarsi troppo a loro, perché la loro morte è permanente. Una volta completate tutte le fasi preparatorie parte lo scontro in modalità autobattler e a quel punto è troppo tardi per i rimpianti. Missione dopo missione, il nostro re sarà sempre più soddisfatto dei nostri risultati, se avremo operato bene. Tra i giochi presenti nell’area indie, è tra quelli che merita probabilmente di essere rigiocato con maggior calma a casa, perché il contesto fieristico potrebbe portare a perder di vista qualche parametro e opzione. Per fortuna è possibile scaricare una demo su Steam, così da recuperarlo con tutta calma, perché – se il genere è di vostro gradimento – Rising Army ha del bel potenziale. 

Sempre nell’orizzonte gestionale, ma in un contesto narrativo completamente diverso, c’è anche Box Box Box! di Pole: un management di corse in cui bisogna gestire la propria scuderia, il pilota, la strategia di gara e molto altro ancora. Al momento non è presente una demo su Steam (ma potete metterlo in wishlist) e non è indicato un periodo di uscita, nemmeno indicativo. Box Box Box! ha probabilmente ancora davanti a sé uno sviluppo piuttosto lungo ma l’immediatezza di questa versione presente in fiera ne rappresenta un punto di forza su cui poter costruire in futuro.

Per chi ama le macchine c’è anche Gravity Racers di Amos Shade da tenere d’occhio. L’approccio è molto diverso dal precedente, visto che qui siamo davanti a un’alternanza di circuiti aerei e ampi territori da esplorare con la propria automobile. Se cercate un racing arcade in cui correre a tutta velocità su piste sospese nel vuoto, allora questo potrebbe essere un gioco da tenere d’occhio. Tenete d’occhio la pagina Steam e mettetelo in wishlist per aggiornamenti futuri. Qui faccio anche una piccola confessione personale: questo è uno di quei giochi in cui mi diverto di più a schiantarmi in tutta velocità con l’auto che a tentare di tenere una guida pulita, ma voi mantenete un altro approccio!

A proposito di confessioni personali, con Unblock di 906 Games ho chiesto di fare subito una partita alla massima difficoltà possibile, appena ho scoperto che l’ultima skin del gioco rendeva il personaggio quasi del tutto invisibile. Cosa non da poco, in un platform dove bisogna rifare tutto il livello ogni volta che si sbaglia un salto! A differenza di molti altri videogiochi presenti nell’area indie, Unblock è già stato pubblicato su Steam (il 6 maggio 2025, per la precisione). Per cui se l’idea vi intriga potete acquistare questo platform pseudo isometrico in cui bisogna aiutare Devon, il protagonista, a fuggire da uno strano mondo dove tutto è cubico. Gli sviluppatori mi hanno detto che, di norma, la skin invisibile è l’ultima sbloccabile, ma averla alla mia prima partita è stata un’esperienza decisamente interessante.

Un altro videogioco che è già stato pubblicato (il 5 settembre 2025) è Helping Hand di Erupting Moka. Potete acquistarlo su Steam ed è disponibile anche una demo gratuita. Nel gioco, ci troviamo prigionieri all’interno di una tetra magione, da cui dobbiamo fuggire. Insieme a noi c’è una creaturina simile a un goblin. Dobbiamo collaborare con questo tenero mostriciattolo, aiutandolo a fuggire da quel luogo. Helping Hand è un videogioco in prima persona, giocabile solo in VR. A costo di fare una dichiarazione che va contro i meme sull’accarezzare i cani nei videogiochi, vi dirò che coccolare il piccolo goblin mi ha dato ancor più soddisfazione. Se avete un visore date una possibilità a Helping Hand, in caso contrario dovrete obbligatoriamente passare oltre.

Proseguendo con i videogiochi già pubblicati c’è anche The Bench di Voxel Studio, pubblicato il 24 ottobre 2025 su Steam. Volete godervi la vita del pensionato? Magari di un pensionato che ha al suo comando un’intera armata di piccioni, in costante crescita e tutti liberamente personalizzabili? Allora dovreste dare una possibilità a The Bench, con il suo bizzarro approccio alla risoluzione degli enigmi, tutta basata su piccioni, briciole di pane e panchine. 

Subito dopo la fiera, il 5 dicembre, è stato pubblicato anche Drop: Save the Forest di Games Greenhouse, acquistabile su Steam. Nei panni della goccia d’acqua Drop dobbiamo salvare la foresta dalle fiamme, attraverso una serie di livelli in cui risolvere dei puzzle basati sulla gestione dell’acqua a nostra disposizione. Proseguendo nel gioco si sbloccano man mano nuovi poteri (come il getto d’acqua a distanza) che aprono ulteriori possibilità. È un videogioco pensato per i più piccoli ma ci ho giocato anche io con molto piacere mentre dialogavo con il suo sviluppatore, che per Drop: Save the Forest si è ispirato ai paesaggi delle Dolomiti.

Anche Nerobi di Sanobusiness è già acquistabile su Steam, dove è disponibile da ormai più di un anno, ma il suo team ha portato in fiera anche altri due videogiochi che devono ancora essere pubblicati. Uno di loro è Mysarium, un cozy game in cui creare mondi in miniatura dentro a bottiglie e ampolle, cercando le combinazioni segrete tra i vari oggetti posizionabili, capaci di far arrivare misteriosi visitatori. Potete mettere Mysarium in wishlist. L’altro gioco portato da Sanobusiness è invece Bad Beat, a sua volta presente su Steam senza una demo, per il momento. In Bad Beat ci troviamo in un casinò in cui dobbiamo mettere in palio la nostra anima in una partita roguelike ispirata al poker, circondati da una folla di creature spettrali.

Preferite una differente declinazione del poker in salsa roguelike? Allora potreste provare Poker Monsters di Un-Lock Studio. In questo gioco si combattono dei mostri attraverso le combinazioni del poker. Più è alto il punteggio, più danni è possibile infliggere. Trattandosi di una battaglia, è possibile chiamare in proprio aiuto eroi come il bardo e il druido, oppure usare un oggetto che, per esempio, cambia il seme di una carta. È anche possibile aumentare la capienza del proprio mazzo, acquistando tra una battaglia e l’altra nuove carte. Per cui, a differenza di una normale partita a poker, è possibile influenzare in molti modi il mazzo e anche le carte nella propria mano. Se Poker Monsters vi incuriosisce, mettetelo in wishlist su Steam.

Anche Beatrix di Tambù Games ruota attorno alle carte, ma questa volta non si tratta di poker, ma di tarocchi. Ci troviamo nell’aldilà dantesco, nei panni di Beatrix, inviata da Dio a giudicare le anime perdute. Dobbiamo farci strada tra demoni e anime utilizzando delle carte ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi. L’utilizzo di queste carte non è legato solo al combattimento, ma anche al destino delle anime che ci troviamo davanti. Nel gioco sarà infatti possibile scegliere il loro destino. Una curiosità di passaggio: giusto un paio di giorni prima della Milan Games Week & Cartoomics ero a un altro evento con Giulia Martino, che ha un certo punto ha detto quanto Beatrice fosse una figura importante ma con ben poca agency, nella Commedia dantesca. Per cui queste sue parole mi sono subito tornate in mente, vedendo poi Beatrix, che dà invece alla protagonista del gioco quella che sembra essere un’enorme agentività. Potete mettere Beatrix in wishlist su Steam.

Volete un altro gioco ancora con le carte? C’è Midgardr di Holy Radish. Dovete costruire e far prosperare un villaggio facendo in modo che la popolazione sia soddisfatta e felice, senza intaccare l’economia. Il tutto scegliendo quando e come giocare le carte che peschiamo da un mazzo. Può capitarci un edificio da costruire, un aiutante a cui assegnare un ruolo (e di cui potremo attivare le abilità uniche durante i turni) o degli eventi più o meno imprevisti. Bisogna tenere sotto controllo le varie risorse disponibili (cibo, monete, legna, ecc.) ma anche la narrazione, che si svilupperà attraverso delle lettere inviateci dal nostro sovrano e da altre persone. Quest’ultima parte potrà essere valutata appieno in futuro, nella demo della fiera ho comunque ricevuto un paio di lettere ma il focus era sulla selezione delle carte e il posizionamento degli edifici. È stato interessante fare il possibile per incastrare al meglio il tutto con le risorse a mia disposizione, dovendosi arrangiare con quel che fornivano le carte pescate. Al momento Midgardr non ha ancora una demo su Steam ma dovrebbe arrivare in tempi brevi, nel frattempo mettetelo in wishlist.

È invece già presente la demo di Monster Chef, il videogioco di Studio Pizza. Se frequentate un po’ di eventi, probabilmente vi sarete già imbattuti in questo titolo, un action RPG in cui controlliamo Pranzo, il cuoco guerriero che di giorno va in giro ad affettare mostri e raccogliere ingredienti per poi gestire il suo ristorante durante la sera. Si alternano così due fasi di gioco. Nella prima, si esplorano le colorate terre di Delizia, in cui si combatte. Poi, alla sera, bisogna servire i clienti del locale con i nostri piatti. La demo del gioco è stata aggiornata proprio pochi giorni fa e vi consiglio di provarla su Steam.

Anche Spanky "Bat-a-Swing" di Green Flamingo è il gradito ritorno di un videogioco che avevo già provato in passato (a un’edizione di Svilupparty). È un platform 3D basato sul ritmo in cui si gioca nei panni di Spanky, un pipistrello antropomorfo che deve muoversi seguendo il ritmo della musica electro swing. Lo stile visivo è ispirato all’animazione degli anni ’30 e il carisma dei personaggi è una carta vincente del gioco. Se volete un platform in cui tutto (dai fantasmi alle rocce che cadono) va a tempo di musica, allora provate la demo di questo gioco.

Gli anni ’30 vi intrigano, ma preferite il cinema surrealista ai cartoni animati? Allora spostate la vostra attenzione su Absolute Tenebra del team omonimo. Un survival horror in terza persona, in cui giochiamo nei panni di una ragazza intrappolata dentro a un inquietante museo. La demo si soffermava principalmente sui puzzle e sull’atmosfera, ma nel gioco completo bisognerà anche usare una lanterna speciale nota come Panopticon (un nome con una lunga e nobile tradizione alle spalle), sfruttare la luce e fuggire da misteriosi inseguitori, che probabilmente si comporteranno come i mostri “stalker” di questi horror, in cui non è possibile sconfiggerli ma solo seminarli. Il cinema e la pittura surrealista sono una chiara fonte di ispirazione, insieme a Lynch e all’immancabile Lovecraft. Potete mettere Absolute Tenebra in wishlist.

Con PixelPop 2087 di StylerFunk Games le fonti di ispirazione passano agli anni ’80, tra rimandi al cinema, alla televisione e ai videogiochi. In questo action 2D bisogna farsi strada tra ondate di nemici con uno dei due personaggi protagonisti, dotati di due stili di combattimento molto diversi. Elly è una spadaccina che affronta i nemici nel corpo a corpo mentre Johnny spara a loro da lontano. Se amate i film come Grosso guaio a Chinatown date un occhio a PixelPop 2087 e mettetelo in wishlist.

Se invece il vostro riferimento televisivo è Stranger Things con il suo Sottosopra, allora guardate Disquieted di Stranogene. Ci troviamo nella Napoli di Sotto, detta anche Il Core, un mondo oscuro e capovolto, popolato da strane creature. Dobbiamo attraversare i livelli il più velocemente possibile, sotto la pressione del tempo che scorre, senza farci vincere dall’ansia. Potete metterlo in wishlist su Steam.

Infine ho visto, ma non sono riuscito a provare, LumenTale: Memories of Trey di Beehive Studios. È un monster collector in cui bisogna catturare delle creature chiamate Animon, che potranno essere utilizzate per affrontare gli avversari. Il gioco arriva da una campagna Kickstarter di successo e anche in fiera ha attirato l’attenzione. Lo terrò d’occhio, mi incuriosisce per esempio la gestione delle lotte tra quattro Animon contro un boss. Potete metterlo in wishlist su Steam.

Alcuni videogiochi indie erano presenti anche allo stand di The Sign, l’accademia di arti visive. Uno di questi è Who is the next chosen one!? di First Impact Studio, in cui giocate nei panni di un combattente mascherato che deve vincere un torneo. Il problema? Il nostro eroe è in realtà debolissimo, ma ha un’ottima parlantina, che può sfruttare per convincere altri guerrieri a passare dalla sua parte e combattere al suo posto, così da continuare a vincere e far credere a tutti di essere il migliore. È un po’ come giocare nei panni di Mr Satan di Dragon Ball. Tra una battaglia e l’altra bisogna approfondire le relazioni con i nostri compagni di squadra, che potranno così dare il massimo durante gli scontri successivi. Demo disponibile su Itch.io. Sempre allo stand di The Sign c’erano anche Cyber Kill Chain e The Wrong Man. Il primo è un action puzzle in cui si controlla un malware che deve infettare un computer ed è disponibile come demo su Itch.io. In The Wrong Man giochiamo nei panni di un addetto alle pulizie che si trova da solo in uno strano laboratorio, in cui rischia di risvegliare qualche orrore lovecraftiano. Non ho trovato al momento demo del gioco ma potete seguirli su Instagram. L’ultimo videogioco che ho provato da loro è stato For a Fistful of Coins di Eclipsa Games, in cui dobbiamo gestire una gilda di avventurieri. Giorno dopo giorno è possibile reclutare nuovi combattenti e inviarli a completare le diverse missioni richieste. Ma è necessario conoscere al meglio questi avventurieri, dialogando con loro, per capire i loro punti di forza e di debolezza, così da assegnare a ciascuno di loro l’incarico più azzeccato. Trovate For a Fistful of Coins su Itch.io. Sempre parlando di scuole e accademie, segnalo anche la presenza di Level Up Lab, un gruppo di studentesse e studenti del Politecnico di Torino che hanno portato diverse demo dei loro videogiochi, che facevano provare a rotazione. Io ho provato Chimera Overload e Horror Gourmet, ma potete trovarli tutti quanti sulla loro pagina Itch.io.

Chiudo con MUDEMverse  - Tycoon e viaggi nel tempo! di Melazeta, che è un progetto un po’ diverso dagli altri. Questa è infatti un’esperienza videoludica per Roblox, realizzata in collaborazione con il Museo della Moneta, il MUDEM. Siamo davanti a un progetto educativo che ripercorre attraverso il gioco l’evoluzione delle monete e della finanza nel corso dei millenni. Potete trovarlo qui.

E con questo, abbiamo terminato la nostra panoramica. Se uno di questi videogiochi ha attirato la vostra attenzione andate a darci un occhio, mettetelo in wishlist, consigliate la demo a qualche amico a cui piace il genere. Sono tutti piccoli gesti molto apprezzati da chi sviluppa. Non sentitevi in dovere di farlo solo per patriottismo, ma non fate neanche l’opposto (ignorare a prescindere un videogioco solo perché è italiano).  

Nel 2020 è stato pubblicato il volume miscellaneo Il videogioco in Italia, una raccolta di saggi a cura di Riccardo Fassone e di Marco Benoît Carbone. Nell’introduzione al testo, i due curatori scrivevano che «in termini generali, il contesto italiano si distingue per una particolare forma di strabismo». Da un lato, siamo un paese di videogiocatori (siamo generalmente il nono mercato al mondo), in cui si parla tanto di videogiochi. Al tempo stesso, si parla sempre delle stesse cose, si gioca sempre alle stesse cose (potete dare uno sguardo ai report di IIDEA sui titoli più acquistati dagli italiani) e chi crea videogiochi in Italia vende la stragrande maggioranza delle copie all’estero, spesso ignorato dai suoi connazionali anche quando raggiunge traguardi più che significativi (per un piccolo team indie). 

Non sto a raccontarvi che questo è stato l’anno dei videogiochi italiani, o che lo sarà il 2026. Saranno almeno 15 anni che ce lo ripetiamo ed è spesso una sorta di discorso autoassolutorio in cui ci si aspetta un magico, improvviso ed eclatante cambiamento. Non penso che ci sarà, anche se sarei felice di sbagliarmi. Quello che penso, invece, è che continuerò a provare i videogiochi sviluppati qui in Italia, magari in occasioni come la Milan Games Week & Cartoomics dove ce ne sono tanti raccolti tutti insieme. 

Pubblicato il: 16/12/2025

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4 commenti

Bellissimo articolo, complimenti! Ho provato diversi titoli che avete riportato, mi sono rimasti molto impressi: Spanky, il protagonista e' ben caratterizzato e le meccaniche sono molto belle; Beatrix, l'idea alla base del gioco e' interessante, gli …Altro... Bellissimo articolo, complimenti! Ho provato diversi titoli che avete riportato, mi sono rimasti molto impressi: Spanky, il protagonista e' ben caratterizzato e le meccaniche sono molto belle; Beatrix, l'idea alla base del gioco e' interessante, gli artwork dei tarocchi sono bellissimi (mi son portato a casa due o tre dei loro tarocchi-biglietti).
Far due chiacchiere con questi ragazzi sviluppatori mi e' piaciuto tantissimo, traspare tutta la loro passione e si scoprono tanti dietro le quinte. Tra i migliori momenti passata nella fiera!

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