State of Play: i nuovi giochi AAA e quelli da festival
PlayStation continua a produrre poco di suo, ma in un’ora metteassieme una bella squadra di colleghi e ospiti. Con una sorpresafinale che può dire molto.
Con una breve scossa, il carrozzone del non-E3 è partito dalla stazione. A segnalare la chiusura delle porte è Sony, che con una trasmissione registrata da poco meno di un’ora ha anticipato la sequenza di eventi che lotteranno per guadagnarsi le vostre attenzioni, con la Summer Game Fest di Geoff Keighley investita del ruolo di capotreno e la fermata obbligatoria nelle terre di Xbox (qualsiasi cosa Microsoft decida che sarà un Xbox, da qui a domenica).
Vorrei dividere idealmente questo commento allo State of Play facendomi aiutare da delle macrocategorie, appena più precise di “roba che mi è piaciuta” e “quando c’era questo ho fatto partire la registrazione del Pinkpop Festival del 1992 per la millesima volta (questa settimana)”. La buona (?) intenzione è stata immediatamente sabotata dalla scelta di aprire la trasmissione con una sequenza esteticamente e ritmicamente inconfondibile: per i suoi primi vent’anni, Lumines (2005, PSP) si è fatto regalare le luci strobo del dancefloor di PlayStation. Lumines Arise verrà pubblicato in formato PlayStation 5 e PSVR 2 in autunno e, nel presentarlo, un sempre placido Tetsuya Mizuguchi ha fatto vedere come si invecchia bene, quando passi il tempo immerso nella musica e nei puzzle game. Che uomo bellissimo, che gusto inattaccabile.
Torno al progetto iniziale, le macrocategorie.
Quelli soprattutto grossi
Come interpretare la posizione assegnata a Marvel Tokon: Fighting Souls? È un picchiaduro a incontri realizzato da Arc System, con un sistema a tag di due squadre da quattro personaggi ciascuno. Nel presentarlo, quelli di Arc System hanno spiegato che “un picchiaduro con tag system e squadre da due già c’era, con squadre da tre pure e allora le nostre ne avranno quattro”. Ricorda un po’ quel complicato momento storico in cui i rasoi da barba continuavano ad aggiungere lame per ottenere lo stesso risultato, ma si rischia di risultare ingiusti. Anche perché Marvel Tokon: Fighting Souls, nelle sequenze di gioco mostrate, ha dimostrato una personalità non scontata, nel modo in cui ha rielaborato i classici personaggi di Marvel, e una promettente realizzazione tecnica. Ma cosa ci vuole dire Sony, quando lascia a un picchiaduro su licenza lo slot più ambito di un appuntamento di questa portata? Che ha poco altro da far vedere? O che in Marvel Tokon: Fighting Souls ha una fiducia enorme?
I fatti dicono che in questo State of Play non ci siano stati altri giochi di alto profilo prodotti da Sony, tolto l’ormai prezzemolato Ghost of Yotei (2 ottobre). I numeri raccontano che il 2025 è e rimarrà, a meno di deflagrazioni totalmente inattese, l’anno più povero della storia trentennale di PlayStation, per numero di videogiochi pubblicati. E il 2024 non si era di certo ritagliato uno spazietto tra quelli più prolifici. L’aria stagnante che sta affaticando i mega editori, con un modello a tripla e quadrupla A sempre più insopportabilmente vorace, non poteva risparmiare Sony e i PlayStation Studios. E non lo ha fatto. Se Intergalactic (Naughty Dog) non si vedrà alla Summer Game Fest, diventa credibile pensare che possa arrivare a fine generazione, quindi attorno al 2027. E da lì a dare una manata alla sveglia e a scivolare in quella successiva, ci vuole pochissimo. Se succedesse, ci saremmo fatti l’intero ciclo vitale di una PlayStation senza un gioco originale di Naughty Dog. Che non è un bel segnale.
Questa sezione, però, si chiama “quelli soprattutto grossi”. Cioè i giochi che, comunque sia, sembrano appartenere alle classi borghesi, almeno in quanto a livelli produttivi. È una borghesia un pochino ridimensionata, che una volta al mese va pure a fare la spesa al centro commerciale (sempre per quella storia del modello AAAA/AAA che ha il raffreddorone da un pezzo). E allora ci finisce dentro anche 007: First Light, la storia delle origini di James Bond secondo IO Interactive (Hitman) e gli Amazon MGM Studios. Si è visto qualcosa e se anche la presentazione approfondita del gameplay arriverà in un altro momento, mi è parso un progetto sensato, con una dimensione accettabile e una chiave interpretativa che mantiene vivo il collegamento con la storia di IO Interactive. James Bond è stato a lungo vittima delle dozzinali riduzioni videoludiche di Activision, con quel suo modo di fare da macelleria del gioco d’azione americano senza tanto cuore che, finalmente, possiamo rinchiudere nel passato. Vai IO Interactive, faccela!
Deve rientrare in questa parte, per forza di cose, anche l’ex desaparecido Pragmata (Capcom). Era stato annunciato per il 2022, uscirà nel 2026 (“questa volta è vero”, si è letto negli ultimi fotogrammi del trailer). Qui è difficile farsi un’idea più precisa, ma Pragmata sembra muoversi tra l’azione e la strategia, in un mondo sci-fi che non mi è sembrato avere grandi cardini stilistici. È una Capcom in stato di grazia, però. E visto che ne sta sbagliando poche, le si può concedere il beneficio del dubbio anche per Pragmata.
Alcuni giochi da festival
Ci sono i film da festival, quelli che hanno in testa grandi idee, la faccia tutta pittata e che piacciono tanto a quelli che vanno ai festival (poi magari piacciono solo a loro, ma ehi, capita). Allora che ne dite se decidiamo qui e ora che esistono anche i giochi da festival? Sono quelli dal respiro indie, che possono permettersi svolazzi un po’ incomprensibili ma tanto fascinosi. Che poi, e capita pure questo, una volta allontanati dalla kermesse e messi dentro allo schema più naturale delle cose, cioè il fatto che devono diventare dei videogiochi fatti, finiti e venduti, si perdono un po’. E ti ritrovi anni dopo a chiederti: ma quello là, quello del samurai spazzacamino in cui sparavi tortilla, è mai uscito?
Questo State of Play ne ha annoverati due, di tizi coi baffi a manubrio. Mi sono piaciuti entrambi molto. Il primo è stato Tides of Tomorrow, dei francesi di Digixart (Road 96) ma con alle spalle THQ Nordic. Era stato mostrato quasi un anno fa, ma questa volta mi è sembrato ancora più svalvolato. C’è un pianeta in cui l’acqua è pressoché ovunque e il giocatore sceglie e vive le conseguenze di quanto già fatto da altri giocatori. Anzi, “dai tuoi streamer preferiti”. Ora che leggo questa cosa, l’idea di dovermi sorbire le reazioni delle azioni di Mottura, mi fa quasi cambiare idea sul gioco. Che però ha troppi colori per essere messo da parte (e il fatto che non sia immediatamente chiaro cosa si debba fare, gli fa guadagnare punti).
Anche l’altro gioco neo-universitario ha a che fare con il mare ed è Sea Remnant. C’è un problema: a svilupparlo è Joker Studio, una software house cinese che con NetEase ha pubblicato Identity V, un videogioco mobile di enorme successo. Però è una vita che ci diciamo che i giochi indie (o la musica indie), sono tali per l’approccio e la leggerezza d’animo, non per i sacchi di dollari o meno che hanno a disposizione. Sea of Remnants sarà un’avventura piratesca, più vicina a Sea of Thieves (Rare) che a Skull & Bones (Ubisoft). Ed è quello che si augurano anche in Joker Studio.
Sai chi ti saluta un casino?
Un paio di paragrafi li meritano anche i ritorno, che siano eccellenti o meno. Questo State of Play ha regalato la gioia soddisfatta dell’annuncio di Mortal Kombat Legacy Collection, il nuovo docugioco di Digital Eclipse (Tetris Forever). Dentro ci saranno due tonnellate di versioni dei primi quattro capitoli di Mortal Kombat, da quelle da sala a quelle per il Game Gear. Ci saranno soprattutto le interviste, i filmati d’epoca, le curiosità, i dietro le quinte.
Torna anche Final Fantasy Tactics (Square Enix, 1997), in una versione chiamata The Ivalice Chronicles che dà una spalmata di burro HD su tutto il gioco e non mi pare fare moltissimo d’altro. Il gioco rimane un monumento, ma si potrebbe pure pensare di mantenere accessibili le edizioni originali, giusto per non doversi sempre ritrovare a sperare nel Remaster #8, venduto a dieci volte tanto.
In Metal Gear Solid Delta ci sono ancora troppi coccodrilli per i miei gusti e comunque lo si è già visto mille volte, fatelo uscire (28 agosto) e poi ne parliamo.
C’è il gioco di Goichi Suda
Sono passati vent’anni da Lumines, ma pure da killer7. Il director di killer7 (Capcom, 2005), Goichi Suda, non ne ha mai più azzeccata una così. È talmente sconclusionato che merita comunque uno spazio tutto suo in questo commento sbrodolato. Allo State of Play ha presentato Romeo is a Deadman, un gioco in cui qualcuno utilizza spade e armi da fuoco in un mondo tecnicamente migliorabile, sospeso tra vita e morte, sogno e incubo, Xanax e Popper. Non credo gli andrà bene, ma dopo quel killer7, per me Suda ha un conto aperto e può ordinare quel che vuole.
Questi vanno almeno citati
Ninja Gaiden: Ragebound, il nuovo/vecchio Ninja Gaiden in 2D fatto da The Game Kitchen (Blasphemous) è anche più bello di come lo ricordassi. Credo andrà molto forte, nel suo piccolo. Bloodstained Scarlet Engagement, il “vero” Castlevania dell’esulo Koiji Igarashi e figlio della breve epoca dell’amore tra videogiochi e Kickstarter, arriverà nel 2026 e si dovranno gestire due protagonisti. Nioh 3 aggiungerà una bella dose di azione ninja alla serie con cui Team Ninja si è ripreso le scene, anche questo è previsto per il 2026. Silent Hill f è l’altro gioco, assieme a Metal Gear Solid Delta, con cui Konami cerca di tornare a giocare tra i grandi. Era la prima volta che venivano mostrate sequenze di gameplay chiare, evidenti, esplicative. Poteva andare meglio, ma l’atmosfera non è male.
È stato uno State of Play che ha comunque trovato tanti nomi e tante promesse di buon livello. A cui sono mancati, di nuovo e forse per forza di cose, i fuochi d’artificio. Dovremmo probabilmente abituarci all’idea che questa possa essere la nuova normalità, per un settore che deve velocemente trovare un equilibrio più sano, per evitare di bruciare altre migliaia di carriere e anime. Vista sotto quest’ottica, la trasmissione di PlayStation è stata soddisfacente. E lo dico perché spero ancora di vedere qualcosa di Intergalactic tra un paio di giorni.
TUTTE LE DATE DEI GIOCHI DELLO STATE OF PLAY
Lumines Arise – autunno 2025
Pragmata – 2026 (“it’s real!”)
Romeo is a Deadman – 2026
Silent Hill f – 25 settembre
Bloodstained Scarlet Engagement – 2026
Digimon Story Time Stranger – 3 ottobre
Final Fantasy Tactics The Ivalice Chronicles – 30 settembre
Baby Steps – 8 settembre
Hirogami – 3 settembre
Everybody’s Golf Hot Shots – 5 settembre
Ninja Gaiden Ragebound – 31 luglio
Cairn – 5 novembre
Mortal Kombat Legacy Collection – 2025
Metal Gear Solid Delta – 28 agosto
Nioh 3 – Inizio 2026
Thief VR – 2025
Tides of Tomorrow – 24 febbraio 2026
Sea of Remnants – 2026
Sword of the Sea – 19 agosto (Game Catalog)
FBC: Firebreak – 17 luglio (Game Catalog)
007: First Light – 2026
Ghost of Yotei – 2 ottobre
Marvel Tokon: Fighting Souls - 2026
Pubblicato il: 06/06/2025
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