GDC 2024

THE SINKING CITY 2

- anteprima -

Tra i vari giochi presenti all’evento ID@Xbox organizzato in parallelo alla GDC 2024, c’era una demo manifestatasi in maniera talmente imprevista da essere una sorpresa anche per gli stessi sviluppatori. Frogwares era infatti presente con una versione super preliminare di The Sinking City 2 che, mi ha spiegato il rappresentante dello studio sul posto, era stata assemblata con l’idea di mostrarla a publisher, platform holder e investitori e, come spesso accade in questi casi, era piena di incertezze, limiti tecnici ed elementi temporanei, a cominciare dai nemici assolutamente generici e non aderenti a quel che troveremo nel gioco completo. Eppure si è deciso di metterla in mano alla stampa e agli avventori dell’evento organizzato da Microsoft, evidentemente perché la si riteneva comunque molto valida e in grado di mostrare a dovere i punti forti del gioco. Ma facciamo un passo indietro. Chi conosce lo studio Frogwares sa che la sua è una storia incentrata sul genere delle avventure grafiche, che ha dato loro un buon successo grazie alla serie dedicata a Sherlock Holmes e ad altre divagazioni letterarie, fra Jules Verne e Bram Stoker. Nel corso dell’ultimo decennio, lo studio ha provato ad evolversi e mescolare i generi, sperimentando con gli elementi action e tastando un terreno per loro inedito con il primo The Sinking City, che pescava a piene mani dall’immaginario di H.P. Lovecraft e provava a mescolare il focus sul filone delle avventure investigative con il genere dei survival horror. Il gioco, però, rimaneva in larga misura ancorato alla struttura investigativa classica dei titoli Frogwares, cosa che da un lato gli dava sicuramente una personalità distintiva ma, dall’altro, forse ha un po’ respinto gli appassionati di survival horror. Ma era comunque un buon primo passo su cui costruire e cinque anni dopo, con in mezzo una battaglia legale che ha visto Frogwares recuperare il pieno controllo sulla IP dalle grinfie di Nacon, è in lavorazione un seguito con cui si prova a cambiare prospettiva in maniera abbastanza forte.

The Sinking City 2, mi ha spiegato il rappresentante del team, ribalta gli equilibri e si propone come tentativo di ridelineare l’identità di uno studio che sta cercando di rimanere al passo coi tempi ed evolversi assieme al settore dei videogiochi. Un lungo giro di parole per dire che si tratterà di un survival horror molto più convinto nell’abbracciare il genere, con tutte le meccaniche che ci si aspetta, fra esplorazione, enigmi ambientali e creature assassine di vario tipo da eliminare con le scarse risorse a disposizione. La sfida, però, sta nell’abbracciare questo genere, inevitabilmente più virato verso l’azione, senza rinunciare a quell’impianto investigativo per cui Frogwares si è fatta conoscere

La soluzione sta negli equilibri. Per provare a spiegarla in termini semplici, diciamo che The Sinking City 2 sarà innanzitutto un survival horror classico, in cui dovremo eliminare le creature, risolvere gli enigmi più spiccioli e procedere lungo l’avventura per seguire il racconto. Ad arricchire questo scheletro, però, ci sarà un impianto investigativo molto ricco, fatto di indizi, oggetti, lettere, documenti, spunti assortiti che potremo raccogliere investigando fra gli ambienti e risolvendo enigmi più complessi. Questo filone più complesso rimarrà in larga parte facoltativo ma costituirà una fetta fondamentale dell’esperienza complessiva, perché aprirà le porte non solo a un maggior approfondimento narrativo, ma anche alla scoperta di segreti che aiuteranno ad affrontare con maggior agio la parte più strettamente survival horror del gioco.Si tratta di un concept interessante, fosse anche solo perché sottintende un approccio all’esplorazione fatto di segreti ed elementi opzionali che, una volta tanto, trovano davvero uno scopo e non si limitano alla raccolta di collezionabili. Chiaramente, è una struttura difficile da valutare in maniera compiuta provando una demo da dieci minuti, che oltretutto non era neanche stata pensata per l’accesso pubblico. Eppure, le mie prime impressioni sono positive.

Innanzitutto, The Sinking City 2 si presenta molto bene a livello estetico e di atmosfera, facendo un uso più che discreto dell’Unreal Engine 5, quantomeno nell’ambientazione un po’ costretta della demo. Se il gioco si svilupperà con una struttura da semi-open world come già faceva il primo episodio, infatti, la porzione portata alla GDC si limitava a una magione diroccata con labirinto di siepi a corredo. Nel corso della mia esplorazione, mi sono imbattuto in due tipi di nemici: degli esseri umani (?) in preda a una rabbia folle fra le mura dell’edificio e delle creature non meglio identificate nel parco esterno. Ho liquidato tutti a pistolettate ma preferisco non soffermarmi sulla natura e sulla frequenza degli incontri, proprio perché, come mi è stato detto, erano del tutto provvisori e inseriti solo per dare un’idea del tipo di atmosfera, che non credo di sbagliare se definisco “alla Resident Evil”.

Un aspetto che veniva però raccontato abbastanza bene dalla demo è quello dei più livelli di profondità avventurosa e investigativa. Da un lato, c’erano le classiche situazioni del genere survival horror, con una porta bloccata da tre simboli mistici che andava aperta trovando e risolvendo altrettanti enigmi sparsi in giro per l’abitazione. Dall’altro, c’era veramente tanto da esplorare, risolvendo puzzle un po’ più contorti e raccogliendo foto, documenti, un sacco di spunti che poi finivano accumulati nella classica schermata degli indizi, dove analizzarli per scoprire i collegamenti fra di loro. Nel caso specifico della demo, si trattava di scoprire la storia della famiglia che un tempo abitava nella casa e in particolare della madre scivolata pian piano nella follia. Una vicenda che viene raccontata attraverso fotografie, pagine di diario, racconti strazianti della figlia che nota le stranezze sempre crescenti nel comportamento di mamma. In altre situazioni, mi è stato spiegato, potrà capitare per esempio di scoprire informazioni utili su come affrontare un boss; non saranno necessarie, ma potrebbero rendere la vita più semplice.Nel complesso, mi sembra che ci siano le idee e le basi tecnologiche per costruire un gioco capace di seguire un nuovo approccio senza abbandonare completamente quello che i fan si aspettano da Frogwares. È tra l’altro previsto il lancio di una campagna di raccolta fondi su Kickstarter con cui aiutare il finanziamento del progetto attraverso una maggiore stabilità e, magari, i fondi per aggiungere svariati elementi al gioco. In questo senso, non va dimenticato che Frogwares è uno studio di sviluppo ucraino, il cui ultimo gioco, Sherlock Holmes: The Awakened, è stato interamente sviluppato e pubblicato durante la guerra in corso. Una ragione in più per augurarsi che un progetto interessante e dal bel potenziale possa proseguire nella maniera giusta.

Pubblicato il: 04/04/2024

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3 commenti

Dopo il trattamento grottesco e criminale che avevano subito con il primo titolo si meritano una seconda possibilità, poi l'ambientazione titilla la mai sopita attrazione per la follia delle geometrie non euclidee e degli orrori cosmici della morte …Altro... Dopo il trattamento grottesco e criminale che avevano subito con il primo titolo si meritano una seconda possibilità, poi l'ambientazione titilla la mai sopita attrazione per la follia delle geometrie non euclidee e degli orrori cosmici della morte che può morire quindi le antenne rimangono ben alzate

Il primo the sinking city, colpevolmente visto che amo le avventure lovecraftiane, colpevolmente mi manca. Questo annuncio mi ha fatto venire voglia di seguire questo titolo e recuperare l’altro, a maggior ragione per finanziare degli sviluppatori …Altro... Il primo the sinking city, colpevolmente visto che amo le avventure lovecraftiane, colpevolmente mi manca. Questo annuncio mi ha fatto venire voglia di seguire questo titolo e recuperare l’altro, a maggior ragione per finanziare degli sviluppatori che non se la vivono proprio bene al momento

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