UNA CORDA PRONTA A SPEZZARSI
Retaggi del passato, una midgen troppo costosa e uno schiaffo ai fan
E3 2005, Los Angeles.
Ken Kutaragi sale sul palco della convention più importante del mondo e presenta al pubblico PlayStation 3, un mostro di potenza in grado di cambiare per sempre il concetto stesso di gaming, almeno secondo le parole del presidente di Sony Entertainment. Sony in quel momento non è solamente un colosso, ma quello che tiene ben saldo tra le mani è il primato assoluto nel settore, forte di una PlayStation 2 che aveva venduto una quantità semplicemente spaventosa di unità spazzando via ogni forma di competizione. Microsoft, terrorizzata dalla potenza comunicativa del suo principale competitor giapponese, aveva lanciato sul mercato Xbox 360 con un anno di anticipo sperando di recuperare terreno in attesa della pubblicazione della console rivale.
In quel momento, tronfio del successo impareggiabile raggiunto negli anni precedenti, Kutaragi annuncia che PlayStation 3 sarebbe costata 600€ e si disse certo che le persone avrebbero accettato di lavorare qualche ora in più pur di parcheggiarne una nel proprio salotto. Sony si fece male, perché l’architettura di PS3 era estremamente complicata e questo creò non poche difficoltà agli sviluppatori di terze parti nella creazione delle loro opere, senza contare che si trattava di una macchina costosa da produrre che portò l’azienda a perdere più di tre miliardi di dollari nei primi anni di vita della console. La mancanza di competizione nella generazione precedente aveva portato Sony a perdere contatto col mondo, peccando di hybris nel momento in cui ha pensato di potersi permettere rincari enormi da appoggiare sulle spalle dei propri clienti solo perché convinta che avremmo fatto di tutto pur di comprare una console con il suo nome stampigliato sulla scocca. Aggiungeteci pure la crisi globale del 2008 e una concorrenza spietata da parte di 360 che si dimostrò un’alternativa più che valida e il gioco è fatto.
Oggi la storia sembra essere sul punto di ripetersi: Mark Cerny dirotta l’attenzione del pubblico su una technical presentation di nove minuti per presentare a tutti la nuova console mid-gen a marchio Sony. PlayStation 5 Pro segue le orme di PS4 Pro, omologa versione potenziata della console della scorsa generazione: promette una GPU più veloce (senza però aver apportato modifiche alla CPU), un SSD da 2 Terabyte, un leggero aumento di risoluzione che sarà probabilmente percepibile solamente da chi la connetterà ad un pannello dai 65” in su e l’introduzione di PSSR, ovvero una tecnologia in linea con DLSS di Nvidia che permetterà a PS5 Pro di upscalare l’immagine con l’aiuto dell’intelligenza artificiale senza affaticare la macchina. Siamo onesti: nessuno sentiva in alcun modo il bisogno di una console midgen di questo tipo in questa generazione. Siamo ancora ben lontani dall’aver raggiunto il limite tecnico di PS5 e le esclusive continuano a scarseggiare nonostante siano ormai passati quattro anni dal lancio, eppure si tratta di piccole migliorie che non possono che far piacere a tutti gli appassionati.
Almeno finché non si guarda il prezzo.
PlayStation 5 Pro costerà OTTOCENTO euro al lancio, che è una cifra semplicemente inaccettabile a fronte di ciò che offre rispetto alla versione base (che, ricordo, nella sua versione con lettore ottico costa trecento euro in meno). Se poi si va a spulciare il blog di PlayStation si scopre che la Pro sarà venduta esclusivamente in versione digitale, quindi nel caso si volesse continuare ad utilizzare i giochi fisici già acquistati ci si troverà obbligati ad acquistare a parte il lettore ufficiale (che costa 120€). Non vi basta? Beh, sappiate che nel caso in cui vogliate minimizzare gli ingombri e tenere la console in verticale dovrete acquistare a parte lo stand ufficiale alla modica cifra di 30€. Novecentocinquanta euro in totale, quattrocentocinquanta in più rispetto alla versione base per avere solamente la possibiilitá di giocare a 60FPS ad alta risoluzione – che ricordiamolo era uno dei claim della campagna marketing della versione base – e un impercettibile miglioramento della stessa che durante la presentazione è stato mostrato utilizzando dei bizzarri zoom 10x sugli sfondi di alcuni giochi first party. E i Dualsense costano pure 5€ in più da qualche giorno.
La stessa azienda che per anni si è fregiata del motto “for the players” ha deciso di rivalersi su quella stessa fanbase che per anni ha fatto davvero di tutto pur di comprare una console a lungo introvabile a causa della crisi dei semiconduttori, al punto da aver presentato e messo in preorder un hardware che nessuno aveva richiesto in primo luogo. Già, perché Sony sta facendo esattamente quello che fanno la stragrande maggioranza delle big tech di tutto il mondo: produrre a cicli ignorando i bisogni del pubblico per dare la priorità a delle strategie aziendali ineludibili. È chiaro che la produzione di 5 Pro sia stata decisa a monte ben prima della pubblicazione del modello base: l’industria funziona così, e i calcoli su vendite e posizionamento di mercato vengono fatti sul lungo periodo. Quello che probabilmente non era stato deciso all’epoca è il prezzo, che si è dovuto sicuramente adattare ai rincari dovuti a COVID, crisi di approvvigionamenti, tensioni tra Cina e Taiwan (che produce tutta la componentistica vitale di ogni prodotto tecnologico al mondo) e conflitti come quello in Ucraina e in Palestina che hanno destabilizzato i mercati.
Abbiamo recentemente assistito all’ennesima presentazione di un iPhone che pur non aggiungendo sostanzialmente nulla al modello precedente costa 100€ in più a listino; da utente Google ho visto l’annuncio di Pixel 9 a prezzi follemente più alti rispetto alla generazione precedente e in generale la tecnologia continua a costare sempre di più anno dopo anno. Tutto questo in uno scenario in cui siamo tutti più poveri (l’Europa è in crisi, il Giappone è in recessione e solo negli USA sono aumentati salari e potere d’acquisto) e in cui investire un migliaio di euro per il proprio intrattenimento sta diventando un sacrificio sempre più impattante.
La domanda a questo punto è una: davvero Sony è convinta di vendere PlayStation 5 Pro in grandi quantità al pubblico? La risposta, almeno secondo me, è no. La stessa azienda che ha prima lanciato sul mercato un visore VR a un prezzo ridicolo rispetto alla sua qualità produttiva per poi abortirlo quasi immediatamente come la peggiore delle PsVita oggi non può realmente pensare di poter vendere una console midgen ad un prezzo così alto rispetto alla versione base. No, quello che sta facendo Sony è un test e PS5 Pro è un cavallo di troia che serve a testare fino a che punto si può spingere il pubblico pur di comprare una PlayStation. Il problema, quello vero, è però che Sony sta tirando da tempo una corda che è lí lí per spezzarsi definitivamente. Tra la mancanza di esclusive, una comunicazione disastrosa nell’epoca di Jim Ryan (che l’attuale dirigenza non è riuscita a correggere) e una serie di investimenti folli su titoli free to play come Concord, Sony è in una pessima posizione per poter stuzzicare la propria fanbase con scelte di questo tipo.
Aggiungiamoci anche che la presentazione di PS5 Pro è stata uno schiaffo in faccia al pubblico più fedele, che dal 2020 si è messo in casa una PS5 con lettore ottico e che nel caso in cui decidesse di passare alla Pro si troverebbe costretto a ricomprare tutti i giochi che possiede in formato fisico a meno di non voler spendere altri 120€ per il lettore. E 30€ per poter tenere la console in verticale.
Kutaragi si diceva sicuro che avremmo fatto tre lavori pur di comprare PS3 e il risultato è stato che PS3 è ad oggi la console meno venduta della storia di Sony (PS5 a metà ciclo vitale è a soli 20 milioni di unità di distanza dalle unità che PS3 ha venduto nel corso della sua intera vita commerciale). Quello fu il primo strattone ad una corda che oggi, dopo anni di enorme confusione comunicativa e promesse assolutamente non mantenute (ve lo ricordate che sulla scatola di PS5 c’era un bel logo con su scritto 8K?) sta seriamente rischiando di spezzarsi. E quando succederà – perché andando avanti così succederà per forza – chissà se Sony avrà la possibilità di aggiustare il tiro per evitare disastri.
Pubblicato il: 12/09/2024
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