CLAIR OBSCUR

EXPEDITION 33

ANTEPRIMA

Nel mondo compare dal nulla un gigantesco obelisco. Ai suoi piedi giace addormentata una creatura, che si sveglia una volta l’anno e incide inesorabilmente una serie di numeri discendenti sull’obelisco. Una volta completata la sua scrittura dal mondo spariscono istantaneamente tutte le persone dell’età corrispondente al numero inciso. L’antefatto narrativo di Clair Obscur: Expedition 33 è di quelli da grandissime occasioni: un’idea incredibilmente inquietante e affascinante che riassume alla perfezione le potenzialità di un’opera che mi ha semplicemente stregato. Quando fece la sua prima comparsa all’interno dell’evento Microsoft di Los Angeles mi si incastrò nel retro del cervello; sembrava bellissimo ma mancavano sia il contesto che lo spazio necessario per approfondirlo quindi l’ho salutato pensando che lo avrei rivisto almeno 365 giorni dopo. Per fortuna, invece, ho incontrato nuovamente Expedition 33 all’interno di una saletta dello stand di Xbox della Gamescom.

Per darvi la misura di quanto io sia rimasto folgorato dall’opera prima di Sandfall Interactive vi basti sapere questo: sono uscito da una fiera in cui ho potuto rimettere le mani su quell’assoluta meraviglia che risponde al nome di Metaphor: ReFantazio con in testa il solo desiderio di addormentarmi e svegliarmi il giorno in cui verrà pubblicato Expedition 33. Se avete imparato a conoscermi o se banalmente mi avete sentito decantare le bellezze della prossima creazione di Atlus e Studio Zero capirete quanto mi sia innamorato di questo strambo JRPG made in Montpellier.

Clair Obscur è, come già detto, un JRPG. Si gioca rigorosamente a turni con un sistema di combattimento che richiede costante partecipazione del giocatore, chiamato a inseguire un gran numero di QTE a schermo per potenziare l’output di danno offensivo o per difendersi dagli assalti nemici. Per intenderci: pensate ad una versione molto più “partecipata” del combat system della serie Mario&Luigi o, per fare un esempio più recente, a quello di Sea of Stars e avrete più o meno un’idea di cosa aspettarvi. Marco (con cui ci siamo scambiati occhiate incredule per tutta la durata della presentazione) l’ha elegantemente definito un JRPG da giocare in punta di divano

Stando alle parole del director Guillaume Broche il progetto è nato dal suo profondo amore per i classici del genere (ha citato nello specifico Final Fantasy VIII, Final Fantasy X e Persona 5), ma quando si è messo a lavorare in solitaria a Expedition 33 stava giocando a Sekiro e ha sentito il bisogno di inserire nel gioco un sistema di parate, deflessioni e schivate simile a quello ideato da From Software. Ed effettivamente Expedition 33 possiede la stessa anima da pseudo rythm game di Sekiro, avendo incorporato un sistema difensivo molto skill based che prevede salti, schivate e parate che, se eseguiti con il giusto tempismo, offrono enormi diminuzioni del danno e contrattacchi automatici molto potenti e coreografici.

Dopo un breve tutorial in cui il team ha mostrato i rudimenti del gameplay ci è stata mostrata una bossfight in cui il combat system si è messo in mostra in tutto il suo splendore. Oltre ad una serie di meccaniche molto interessanti (tra cui spicca anche la possibilità di “liberarsi” brevemente della gabbia dei turni per prendere liberamente la mira e sparare con delle armi da fuoco sacrificando qualche punto azione) a saltare all’occhio è stato soprattutto il gusto estetico del titolo, che è immerso in un’inedita ambientazione belle epoque francese che flirta con il surrealismo. Nella seconda parte della demo, infatti, il party era impegnato nell’esplorazione di quella che sembrava a tutti gli effetti una barriera corallina senz’acqua: i movimenti dei protagonisti generavano tanti piccoli sciami di bolle attorno al loro corpo, la fisica di vestiti e capelli era chiaramente quella che ci si aspetterebbe in un ambiente sottomarino eppure il tutto era inserito in un contesto evidentemente “all’asciutto”. Lo stesso principio surrealista vale anche per gli edifici decadenti e le strane creature che è possibile trovarci dentro mostrati durante la presentazione. Ho guardato lo schermo rapito per tutta la durata dell’hands-off, sia perché Clair Obscur: Expedition 33 è una vera gioia per gli occhi sia perché la sua esecuzione – seppur il gioco sia ancora solo in pre-alpha – mi è sembrata francamente impeccabile. 

Difficile poi non lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo di un team che ha dimostrato sincero amore per la sua creatura. Sandfall Interactive è uno studio piccolo, composto ad oggi da sole 34 persone impegnate attivamente nello sviluppo, e stando alle parole di Broche (ex dipendente di Ubisoft) i lavori stanno procedendo benissimo, soprattutto perché è circondato da persone capaci e vogliose di lanciarsi in continue sperimentazioni sia per quanto riguarda il lato artistico del gioco sia per quanto riguarda il lato tecnologico. Si sono definiti come degli “smanettoni” ossessionati dalla tecnologia, e le dimensioni ristrette del team gli hanno permesso di studiare e implementare nuovi tool di sviluppo che aziende molto più grandi come Ubisoft snobbano a causa delle difficoltà intrinseche nel dover formare le loro centinaia di dipendenti prima di metterli al lavoro sulle novità. Se la demo è sembrata estremamente convincente a fare il resto sono state le parole dei membri del team presenti durante l’evento: Clair Obscur è in ottime mani e il team ha le idee chiarissime sulla strada da seguire da qui fino alla pubblicazione.

Tra l’altro – e questa è una cosa che ho sottolineato anche a loro direttamente – non ho memoria di un JRPG così giapponese nell’anima e così europeo in tutto il resto nella storia del genere. Siamo abituati a tentativi maldestri di scimmiottare i grandi classici (penso a titoli come Astria Ascending), ma nella mia vita non ho mai visto un titolo così genuinamente a cavallo tra i due mondi. Non vedo l’ora di poter provare almeno una demo, perché a naso siamo di fronte ad un titolo che lascerà il segno. E che meraviglia trovarsi finalmente di fronte ad un videogioco capace di approfondire il lavoro magistrale fatto sull’UI da Persona 5.

Un’altra dimostrazione del fatto che Kepler Interactive sta lavorando benissimo (non che ce ne fosse bisogno dopo Sifu, Scorn e Ultros) e che meriterebbe più considerazione dal pubblico vista l’altissima qualità delle sue proposte.

Pubblicato il: 28/08/2024

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8 commenti

Questo gioco mi ha fatto tornare un hype che mi ero scordato di poter provare

Francamente questa mania di Fossetti di affibbiare nomignoli assurdi quali Expedition 33 ad un gioco da sempre presentato come Spedizione Gesù è un po' antipatica. Sorichetti ribellati!

Mi ispira un sacco sono curioso di approfondire la trama!!!

Come già detto su YouTube, non vedo l'ora di che rilascino maggiori info sull'esplorazione e il mondo di gioco. Gasato duro!

Inaspettata sorpresa, sia all'annuncio che in questo "reveal" più esteso.

Non vedo l'ora di saperne di più

Finalmente un bell'approfondimento su Spedizione Gesù. È stata la sorpresa più bella dello scorso evento Xbox e vedervi così entusiasti già in live sul progetto non ha fatto altro che confermare le belle sensazioni dell'annuncio. Speriamo bene, …Altro... Finalmente un bell'approfondimento su Spedizione Gesù. È stata la sorpresa più bella dello scorso evento Xbox e vedervi così entusiasti già in live sul progetto non ha fatto altro che confermare le belle sensazioni dell'annuncio. Speriamo bene, pur non essendo il più grande fan dei sistemi di combattimento a turni sono molto felice di vedere delle evoluzioni anche in quell'ambito.

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