Summer Game Fest 2024

STAR WARS OUTLAWS

Anteprima

Non sono mai stato un grande fan della saga di Star Wars, ergo durante tutto il corso della mia carriera da videogiocatore non ho mai sentito la particolare urgenza di approfondire l’enorme quantità di videogiochi dedicati al franchise. Intendiamoci: negli ultimi anni ho apprezzato avere a che fare con i recenti capitoli della serie Star Wars Jedi e da giovanissimo impazzivo per Galactic Battlegrounds, ma il traino della mia curiosità nei loro confronti non è mai stata la licenza della saga idea da George Lucas quanto più il loro valore in quanto videogiochi in senso stretto. Star Wars Outlaws ha generato in me lo stesso tipo di genuina curiosità sin dalla sua primissima apparizione. Ho sempre riconosciuto al titolo di Massive Entertainment un fascino tutto suo, merito probabilmente dell’intenzione dichiarata di prendersi qualche rischio sia per quanto riguarda la sua presentazione sia per la sua struttura, quindi sono stato molto contento di avere la possibilità di provarlo in anteprima nel corso di questa Summer Game Fest. La cornice era sempre quella del teatro Belasco, lo stesso in cui ho assistito alla presentazione hands-off di Assassin’s Creed Shadows, e l’evento di Outlaws si è tenuto nel fresco di di un piano interrato agghindato di tutto punto per restituire agli avventori la sensazione di trovarsi in uno dei loschi locali di scommesse che fanno da sfondo a tante delle ambientazioni del mondo aperto costruito da Massive. Apprezzatissima la presenza di qualche stuzzichino vegetariano: è stato bellissimo entrare in contatto con un cavolfiore bollito dopo giorni di panini unti e pizze di Domino’s. 

Ho avuto la possibilità di provare ben tre missioni principali, ognuna rappresentativa di un aspetto ben specifico del gameplay di Star Wars Outlaws. L’intenzione – apprezzatissima - era chiaramente quella di fornire una panoramica abbastanza ampia sulle varie situazioni di gioco presenti nell’avventura pubblicata da Ubisoft. Ci tengo a precisarlo da subito: Outlaws non si discosta particolarmente da tante delle altre IP di Ubisoft, ma ho percepito vibrazioni decisamente migliori di quelle trasmesse dal primo contatto con AC Shadows e una struttura piacevolmente più congeniale ai miei gusti.

Partirei con una doverosa premessa: la versione di Outlaws che ho provato si è dimostrata abbastanza lontana rispetto a come Ubisoft l’ha comunicato nelle primissime fasi della sua vita editoriale. Sono sparite le bande nere che caratterizzavano il trailer d’annuncio (che all’epoca trovai una scelta abbastanza coraggiosa per un titolo diretto ad un pubblico ampio e tendenzialmente generalista), e la resa a schermo non mi è sembrata qualitativamente eccelsa, o almeno non al livello delle sue prime apparizioni pubbliche. Intendiamoci, non si tratta in nessun modo di un titolo brutto da vedere, solo un filino meno appariscente e definito del previsto (ed è anche vero che c’è ancora tempo per rifinirlo prima della pubblicazione). 

La prima missione che ho provato era completamente dedicata all’esplorazione di un relitto spaziale. Una buona ventina di minuti passati ad attraversare i corridoi cercando soluzioni più o meno acrobatiche per arrampicarsi fino a destinazione, in una porzione di gioco che mi ha piacevolmente ricordato le meccaniche e il feeling di Uncharted 4 tra arrampicate, piccoli puzzle ambientali e grandi salti nel vuoto da affrontare in punta di rampino. Non ho visto nulla di rivoluzionario, ma il feeling del gioco è davvero piacevole e ho apprezzato particolarmente la struttura lineare del livello.La seconda missione era dedicata ad illustrare il dogfighting spaziale, da sempre trattato come una delle caratteristiche principali di Outlaws. Purtroppo le battaglie a bordo delle navicelle sbagliate sono in assoluto uno degli elementi più deboli dell’intero pacchetto, colpa di un sistema di controlli veramente poco prestante e un feeling generalmente molto compassato e poco spettacolare. Non solo: Star Wars Outlaws si presenta tanto bene “al chiuso” quanto decisamente sottotono nei grandi spazi aperti interspaziali, che mi hanno dato l’impressione di essere un po’ troppo vuoti e privi di grandi attrattive. Una volta che ho riportato la nave al sicuro di uno spazioporto, però, non ho potuto che apprezzare la bellezza di un’ambientazione gustosamente decadente e molto ben costruita. Non c’è stato il tempo di saggiare la vitalità della città in cui sono atterrato né di verificare quanti contenuti secondari fossero sparpagliati al suo interno, ma il mood un po’ western da città di frontiera piena di vicoletti loschi e bar malfamati mi ha davvero conquistato. La terza e ultima missione era invece pensata per mettere in mostra il sistema di shooting e le dinamiche stealth del gioco, e anche in questo campo Outlaws funziona abbastanza bene ma senza mai brillare. L’IA dei nemici mi ha dato l’impressione di essere un po’ deficitaria, con i nemici che non si organizzano mai abbastanza bene nello spazio per rappresentare una vera minaccia. Le dinamiche sono quelle tipiche dei cover shooter più leggeri (quindi non immaginate di trovarvi di fronte ad una versione starwarsiana di Gears of War), con la possibilità di alternare due tipi di sparo – uno offensivo e uno utile a bucare gli scudi di energia dei nemici – più un terzo colpo capace di stordire all’istante un nemico che però non può essere abusato a causa di un cooldown anche abbastanza lungo che ne impedisce lo spam compulsivo. Meglio per quanto riguarda lo stealth, che non raggiunge mai i livelli di uno Splinter Cell ma che permette di alternare coperture e stratagemmi utili a distrarre l’attenzione dei nemici. Il riferimento, ancora una volta, è proprio Uncharted, e trovo che si tratti di una scelta tanto conservativa quanto efficace. Menzione d’onore per l’adorabile companion della protagonista, una sorta di strambo axolotl alienoide che può essere comandato a distanza per distrarre le guardie o addirittura innescare di nascosto le granate appese alla loro cintura per farli detonare senza attirare la loro attenzione.

L’ho trovato un videogioco estremamente onesto, senza particolari guizzi ma tutto sommato ben assortito nelle meccaniche e negli scenari di gioco proposti. Non si ha mai l’impressione di essere di fronte ad un titolo voglioso di stravolgere i canoni del genere dell’action adventure in terza persona, però il tempo passato in sua compagnia è stato gustosamente piacevole. Decisamente meglio di quanto visto durante la presentazione di Assassin’s Creed Shadows, se chiedete a me

Ho apprezzato particolarmente il mood e gli accenni di world building che ho potuto toccare con mano. Purtroppo non c’è stato modo di vedere anche solo un accenno dell’open world, che non è chiaro se seguirà le solite dinamiche da AAA di casa Ubisoft o se si appoggerà più volentieri sulla struttura più lineare dei suoi livelli. Ciò che penso sia fondamentale, però, sarà la scrittura e la caratterizzazione dei suoi personaggi: il concept narrativo ruota attorno al fatto che gran parte dell’avventura si concentrerà sul reclutamento attivo di una gang di fuorilegge con cui lasciarsi in una lunga serie di scorribande spaziali. Non ci è stato detto quale sarà lo scope del gioco, ma spero che Massive abbia scelto di adottare un approccio più “ristretto” e diretto senza puntare su un monte ore gigantesco per arrivare ai titoli di coda

Fin qui, però, credo sia una delle produzioni più interessanti di casa Ubisoft, e questo non può che essere un bel complimento.

Pubblicato il: 10/06/2024

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6 commenti

Mi accodo alle tue speranze, se si inspirano a tutto tondo ad uncharted e lasciano un gioco open map con istanze esplorabili, ma troppo giganti c’è decisamente tutti i presupposti per un gioco che comunque varrà la pena giocare

Non so ho ancora dubbi ! Provarlo pad alla mano aiuterebbe!

Da grande fan vorrei proprio provarlo ( a me sono piaciuti parecchio in realtà anche i due Jedi) mi inquieta parecchio però il gunplay va bene farlo leggerino ma mi è sembrato davvero troppo leggere più leggero di Uncharted... Spero che almeno l …Altro... Da grande fan vorrei proprio provarlo ( a me sono piaciuti parecchio in realtà anche i due Jedi) mi inquieta parecchio però il gunplay va bene farlo leggerino ma mi è sembrato davvero troppo leggere più leggero di Uncharted... Spero che almeno le ambientazioni siano mozzafiato

Certo che avevi proprio fame quando hai scritto queste anteprime Andrea.
Peccato per il fatto che si è rivelato meno bello di quello che sembrava inizialmente, mi aveva catturato con il primo gameplay che fecero vedere però mi sembra comunque si t …Altro...
Certo che avevi proprio fame quando hai scritto queste anteprime Andrea.
Peccato per il fatto che si è rivelato meno bello di quello che sembrava inizialmente, mi aveva catturato con il primo gameplay che fecero vedere però mi sembra comunque si tratti di un bel gioco.
Lato mio il fatto di comprarlo o meno dipenderà sopratutto da come è strutturato l'open-world perchè non riesco a digerire le robe ripetitive classiche del modello Ubisoft.

Dai che magari questo esce bellino per davvero, sarebbe una piacevole sorpresa.

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