GDC 2024

MEXICO, 1921

A DEEP SLUMBER

La mia penultima giornata di Game Developers Conference 2024 si è aperta infilandomi in una camera d’albergo per osservare da vicino il frutto di quasi tre anni di lavoro da parte dello studio messicano Macula Interactive. Mexico, 1921: A Deep Slumber è un progetto nato durante il periodo della pandemia per mano di un team composto da persone con background differenti, non necessariamente tutti legati al mondo dei videogiochi. La game director Paola Vera mi ha raccontato le idee alla base del gioco mentre ne provavo una demo, spiegandomi che l’idea è di raccontare un momento fondamentale nella storia contemporanea del Messico. Al centro delle vicende c’è Juan Aguirre, un giornalista alle prime armi che si ritrova a Città del Messico poco dopo l’elezione del presidente Álvaro Obregón, e la storia racconta più o meno i sette anni successivi al termine della guerra civile.

Si tratta di un momento fondamentale anche e soprattutto nell’ottica di un giornalista, perché è in quegli anni che l’accumulo di potere nelle mani del governo messicano inizia il processo di manipolazione e alla lunga lotta aperta contro la stampa, fino ad arrivare alle agghiaccianti statistiche attuali. Stiamo parlando di una nazione in cui giornalisti e agenzie di stampa subiscono attacchi di qualche tipo ogni tredici ore senza che ci sia alcuna forma di protezione significativa da parte del governo. 

Anche perché spesso è proprio il governo a perpetrare quel genere di attività.

E, mi ha spiegato Vera, è proprio negli anni raccontati dal suo gioco che ha avuto tutto inizio, quando gran parte della popolazione messicana era sostanzialmente analfabeta e i giornali venivano letti da politici, intellettuali, uomini d’affari: era un élite molto influente, presso la quale il governo riteneva importante conservare un’immagine di un certo tipo. Era quindi importante godere dei favori della stampa, che nominalmente godeva di libertà totale ma all’atto pratico divenne sempre più asservita. 

Ma evitiamo di addentrarci troppo in una lezione di storia per la quale non sono adeguatamente preparato e che potete costruirvi meglio da soli utilizzando motori di ricerca assortiti. Il punto è che Mexico, 1921: A Deep Slumber mira a parlare di questi temi e a raccontare quel periodo storico attraverso la sua narrazione, le sue meccaniche e le sue scelte stilistiche. Controllando Juan, ci si ritrova quindi a girare per le ambientazioni parlando con gli informatori, origliando conversazioni, studiando documenti, accumulando fonti, informazioni, prove. Juan, tra l’altro, è un fotografo e la sua macchina fotografica viene ovviamente anch’essa utilizzata per accumulare materiale giornalistico (oltre che elementi collezionabili). E ad essa è legata la componente interattiva forse più complessa e approfondita, con un sistema di controllo che richiede di regolare esposizione, zoom e profondità di campo per cogliere al meglio i soggetti delle foto. Chiaramente, il gioco assiste e accompagna nell’esecuzione, ma questo livello di dettaglio è comunque intrigante e aggiunge profondità alla ricreazione storica. 

Ricreazione che comunque non punta assolutamente al fotorealismo e va anzi in direzione completamente opposta: lo stile visivo, tanto dei personaggi quanto delle ambientazioni, pesca a piene mani dal lavoro di Diego Rivera, pittore e autore di murales locale dal grande impegno politico. Paola Vera mi ha spiegato che il team ha scelto di ricreare il suo stile perché lo considera estremamente rappresentativo del proprio paese e di quel periodo in particolare. Non potendo dare un’opinione concreta al riguardo, mi limito a dire che la scelta mi sembra vincente nella misura in cui regala al gioco una personalità molto forte e un impatto visivo affascinante a discapito dei valori di produzione giocoforza limitati.

Ed è un aspetto piuttosto importante, innanzitutto perché, visto il lavoro del protagonista e il grande utilizzo che si fa della sua macchina fotografica, giocare a Mexico, 1921: A Deep Slumber significherà trascorrere una buona fetta di tempo osservando con attenzione gli ambienti e immergendosi in quell’estetica. In secondo luogo, c’è proprio l’idea da parte degli sviluppatori che la loro avventura, oltre ad offrire uno scorcio storico e politico e a raccontare una storia, proponga delle ambientazioni capaci di fare quasi da museo interattivo. All’interno del gioco sarà possibile girare liberamente per gli ambienti, osservare e manipolare artefatti dell’epoca, riproduzioni artistiche e documenti vari, visitare luoghi realmente esistenti e, magari, oggi inaccessibili, come il convento di La Merced, il tutto mentre ci si immerge in eventi storici. È per esempio il caso della demo che ho provato alla GDC, ambientata durante le celebrazioni per il centenario dell’indipendenza messicana organizzate dal presidente Obregón. 

L’uscita di Mexico, 1921: A Deep Slumber è prevista per il 2024. Il gioco, che permetterà di scegliere fra il doppiaggio in inglese e quello in spagnolo messicano, dovrebbe offrire un’avventura della durata di circa quattro ore, anche se ovviamente poi dipenderà da quanto ci si sofferma alla ricerca di extra e collezionabili, oltre che nell’approfondire il lavoro di ricostruzione storica. Personalmente, lo attendo con curiosità, fosse anche solo perché costituisce un esempio di prodotto d’intrattenimento che proviene da un paese con il quale non ho grande familiarità e che nella cultura popolare tende ad essere inquadrato principalmente attraverso il filtro della visione statunitense. 

Certo, ho guardato anch’io i film di Robert Rodriguez, Alfonso Cuaron, Alejandro González Iñárritu, ma qui si respira un’aria di espressione diretta abbastanza inedita, soprattutto poi nel settore dei videogiochi. 

Insomma, sono molto incuriosito.

Pubblicato il: 22/04/2024

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